La strada l’hanno aperta loro, con quel referendum malpensato che avrebbe dovuto essere una farsa, e invece era una tragedia. Ora i britannici hanno un problema, vale a dire come uscire dal vicolo cieco in cui si sono cacciati. Finora hanno rimediato solo una lunga serie di dimissioni, di decine tra ministri, sottosegretari e la stessa premier Theresa May. Ma dall’Unione Europea no, non si sono ancora dimessi. Anzi, hanno chiesto anche un paio di dilazioni sui termini ultimi e irrinunciabili.
Meno male per loro che è arrivato il soccorso di Washington. Trump, il presidente più isolazionista degli ultimi cent’anni, è andato a festeggiare quel monumento all’antisolazionismo che fu lo Sbarco in Normandia. Arrivato a Londra ha detto ad un Regno Unito stanco e frustrato: “Non c’è problema, mollate quelli e fate l’Hard Brexit. Vi aspettano accordi commerciali mirabolanti”. Proprio così: “mirabolanti”. Più Pil per tutti. Il Pifferaio di Hamelin in confronto era un dilettante.
Solo che poi Trump l’Uomo di Fiducia ha aggiunto, con voce suadente: “Certo, se si tratta un accordo, si tratta su tutto. Anche sul Sistema Sanitario Nazionale”. Vale a dire negare il regalo della Gran Bretagna alla civiltà occidentale: l’idea che tutti hanno il diritto ad essere curati, e che a farlo deve essere lo Stato.
Insomma: non essendo riuscito a disfare l’Obamacare in casa sua, Trump se la prende con l’Obamacare in casa degli altri. Quanto ai britannici, dopo la Brexit saranno di certo più padroni a casa loro. Peccato che a forza di essere sovranisti, prima o poi arriva qualcuno a fare il sovrano in casa tua.

Strider

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