Questi conservatori della destra e del pensiero liberale che danno sempre alate lezioni di democrazia e, al momento del dunque, ne calpestano la parte sostanziale.

E’ avvenuto spesso quando hanno scelto persino soluzioni liberticide, soprattutto ad altre latitudini, perché il responso elettorale non andava bene.

Boris Johnson, il pur stravangate, ma simpatico Boris, e noi non possiamo non avere simpatia per il suo amore per l’ Italia e per il latino, ne fornisce un esempio, purtroppo.

Retore delle libertà ( quelle astratte di cui si legge sui libri di storia?) non voleva gli impicci che gli sarebbero potuti venire da un Parlamento attivo nel corso dei passaggi cruciali della ultima fase della Brexit e, così, ha chiesto alla Regina di tenere a casa i rappresentanti del popolo.

Elisabetta non poteva rispondere di no. Quello diretto dall’emulo di Wiston Churchil è, per antonomasia,  il “ governo di sua maestà britannica”. Non accogliere la richiesta del Primo ministro avrebbe significato esporre Buckingam Palace alla critica di essere contrario alla Brexit.

Adesso, Johnson è già coperto di contumelie e critiche provenienti da tutte le parti. Dalle sue stesse fila conservatrici e, persino, dall’Arcivescovo di Canterbury.

La decisione presa  non è di poco conto, infatti, e molto probabilmente influenzerà il giudizio dei britannici nel caso si andasse a elezioni politiche generali. Troppe le sensibilità e rispetto per il sistema parlamentare più antico del mondo.

E’ facile parlare di libertà, di democrazia, di rispetto del Parlamento quando poi fa comodo ignorarle. Diffidiamo gente della retorica e dei retori, diffidiamo, diffidiamo gente.

 

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