“ L’uomo della guerra”, il “ falco”, insomma John Bolton,  è stato licenziato da  Donald Trump. E’ emersa così in tutta evidenza la frattura che da tempo si allargava tra il Presidente Trump e il suo Consigliere per la sicurezza nazionale.

Bolton è accusato di voler seguire una sua personale politica estera, in contrasto con la linea di Trump e del Segretario di Stato Mike Pompeo. I disaccordi sono nati a partire dagli incontri voluti da Trump con il leader nord coreano, Kim Jong-un, e via via divenuti più evidenti in relazione ad altre questioni scottanti come quella dell’Iran, dell’Afghanistan e del Venezuela.

La politica estera degli Stati Uniti, come subito ha precisato il Segretario da Dipartimento di Stato, Mike Pompeo, che sembra essere diventato l’uomo forte dell’amministrazione Trump, non cambia, ma è certo che la frattura con Bolton è il segno della volontà dell’amministrazione Usa di modificare toni e accenti.

I motivi ultimi della rottura con Bolton sarebbero numerosi: idea di tornare nuovamente a dare vita al G 8, con il coinvolgimento della Russia; la possibilità di raggiungere un accordo di pace in Afghanistan con i talebani e di ospitare i suoi leader a Camp David ( cosa saltata all’ultimo momento pochi giorni fa, probabilmente a seguito dell’acuirsi del conflitto interno con Bolton); i rapporti con l’Iran  dopo che il Presidente Trump ha fatto intravedere la possibilità di un cambio di atteggiamento verso Teheran e ha ventilato addirittura la possibilità di organizzare un incontro con il Capo del governo iraniano, Hassan Rouhani.

Dan Mohave, direttore della politica presso il Center for Congress and Presidential Studies, ha dichiarato ad Al Arabiya che Trump vorrebbe applicare il cosiddetto “ modello nord coreano”, cioè seguire la via del dialogo, duro, ma sempre dialogo,  ad altre questioni aperte  in varie parti del mondo. Bolton, invece, intendeva restare fermo sulle proprie posizioni da “ uomo della guerra” fino a prevedere ed organizzare un intervento armato contro l’Iran.

Il licenziamento è stato una vera e propria sorpresa. Appena due ore prima che fosse annunciata la sua partenza, Bolton avrebbe dovuto tenere un incontro alla Casa Bianca con il Segretario di Stato Mike Pompeo e il Segretario al Tesoro Steven Mnuchin.

Bolton, entrato alla guida del NSA nell’aprile 2018, è il terzo consigliere per la sicurezza nazionale di Trump a lasciare l’incarico dopo Michael Flynn e HR McMaster. Lo sostituirà il suo vice Charles Kupperman.

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