Taranto, città capitale della Magna Grecia e perla dello Ionio è stata scelta, lo scorso venerdì 15 febbraio, per ospitare il terzo appuntamento nazionale, il primo nel Mezzogiorno, rivolto alla presentazione del documento programmatico dell’associazione “Insieme” (l’incontro di Taranto ha fatto seguito a quelli tenutisi a Milano e a Roma nelle settimane precedenti).

L’evento, moderato dall’Avv. Cosimo Buonfrate responsabile “Insieme” Puglia, a cui hanno partecipato anche l’Arcivescovo di Taranto Mons. Filippo Santoro e il vescovo Gastone Simoni, era mirato a disegnare l’avvio di una riflessione su di un modello di sviluppo equo e sostenibile, fortemente ispirato ai valori cristiani, basato su una economia civile in cui la persona con le sue esigenze riconquista la centralità.

Ridisegnare l’attuale modello di sviluppo, ha detto Giancarlo Infante intervenuto per presentare l’iniziativa “Insieme”, scendendo in campo in maniera libera ed autonoma: la società civile deve farsi promotrice del cambiamento che non può e non deve rimanere solamente un progetto domestico nazionale.

Taranto, città che mira con determinazione al concreto cambio di paradigma, sta delineando la sua missione per il futuro volendosi rendere città-laboratorio, puntando tutto sul voler far rete e sulla comunicazione efficace, certa della propria realtà attuale, fortemente desiderosa di volerla, però ora, rielaborare, riprogettare.

Si tratta di logiche attive che mettono al centro il benessere della società lungo un cammino coeso, rivolto alla costituzione di un processo di sviluppo nuovo.

Percorso di formazione, ormai strutturato a Taranto, portato avanti con grande passione e rigore dal Centro di Cultura “G. Lazzati” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Taranto, dal Politecnico di Bari sede di Taranto e dalla Camera di Commercio di Taranto, Enti promotori della creazione di valore per Taranto.

In generale, i processi generativi per un territorio non hanno bisogno di leader ma di gruppi di individui determinati, vogliosi di collaborare, di dialogare, al fine di giungere alla risposta tanto attesa, a quel disegno immaginato e fortemente voluto in un’ottica olistica di benessere comune, in cui “ 1 più 1 uguale 3, mentre 1 contro 1 è minore di 2”: la cooperazione vince sempre.

Per il Prof. Leonardo Becchetti ordinario di economia politica all’Università di Roma Tor Vergata, urge l’impellente necessità, così, di passare da un “mondo a due mani” ad un “mondo a quattro mani”, in cui la cittadinanza attiva è leva del cambiamento, affiancata tanto ad un buon mercato quanto ad una vision imprenditoriale innovativa dedita non solo alla creazione di profitto ma, altresì, ad azioni generatrici di benessere sociale sostenibile.

L’informazione ha giocato un ruolo essenziale in ciò: importanti risultati sono stati già registrati a livello mondiale. Dalla conoscenza di pratiche imprenditoriali sostenibili sono derivati notevoli spostamenti di quote di mercato dettate dal comportamento dei consumatori che hanno premiato, a parità di prezzo, le imprese virtuose socialmente responsabili.

Cosa significa questo? Secondo Becchetti, oggi le imprese per essere competitive devono adottare politiche di “ green economy” ad alto potenziale di diffusione, mirate a produrre rilevanti benefici ambientali, occupazionali ed economici. In Italia ogni anno si registrano nuove realtà green, tanto da essere stato istituito nell’anno 2009 il Premio per lo Sviluppo Sostenibile giunto oggi alla 10a edizione promosso dalla Fondazione Sviluppo Sostenibile e da Ecomondo, teso a premiare ed incoraggiare la green economy.

Quale sfida attende il nostro Pianeta? Spostare l’attenzione dall’attuale modello di sviluppo lineare “produzione-consumo-smaltimento” a quello di economia circolare “riutilizzo-aggiusto-rinnovo-riciclo” in cui ogni ciclo del processo produttivo ha importanza notevole, concepito per far perdurare il valore aggiunto intrinseco del bene il più a lungo possibile. È giunto il tempo di essere generativi, di predisporre “ frame work” dinamici rivolti al benessere della società, un percorso condiviso che metta la propria vita al servizio di qualcun altro, fattore utile a produrre soddisfazione sociale.

Karen Ricchiuti

 

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