Continua il rituale della quadriga europea, con l’ennesima aggiunta di Zelensky, che s’incontra e interloquisce direttamente con Donald Trump.
La Meloni, ancora una volta assente, si deve accontentare con la comparsata del Presidente albanese, Rama, che le si è inginocchiato davanti come se fossero due ragazzini. A che servono queste pagliacciate, mentre continua a restare vuota la sedia su cui l’Italia merita di stare con gli altri europei?
Dall’elezione di Trump, non si fa che parlare di un “ponte” italiano con Washington. Ora, quello degli europei non sembra essere più che una passerella. Ma basta a far risaltare l’inconsistenza e nostrana. E pure talune contraddizioni nostrane. Perché, ancora una volta, alla chiamata con Trump ha partecipato, con Macron, Metz, Starmer e Tusk, pure Zelensky cui Giorgia Meloni continua a dire di voler assicurare il supporto. Ma lei non c’è stata di nuovo, mentre forse sarebbe stato il caso di confermare una certa coerenza.
Si è trattato di una poco accorta auto esclusione. Lei ha pensato di giustificare la propria assenza ribadendo la posizione italiana contraria all’invio di contingenti militari europei su suolo ucraino. Così, si è subito presa l’urticante precisazione di Macron sul fatto che l’incontro con gli altri europei non aveva affatto all’ordine del giorno quel tema. Conclusione francese, l’invito a non dire falsità.
Insomma, la polemica esplicita con Macron, ma pure sottintesa con gli altri tre europei, resta viva. Giorgia Meloni è tagliata fuori completamente. C’è poco da continuare a fantasticare sulle relazioni speciali con Trump al quale, del resto, la cosa non sembrano interessare più di tanto. A meno che, ma ciò sarebbe grave, non ci sia qualcosa di non detto
Al momento dobbiamo prendere atto del fatto che altri queste relazioni speciali non esitano a metterle in campo e così, per dirla con Dante, finiamo per non avere con noi né Dio né li nemici sua.
Bisognerebbe che qualche ingegnere chiarisse a Giorgia Meloni che, per costruire un ponte, bisognerebbe davvero essere radicati su entrambe le sponde. Non continui a pensarla come Salvini che in materia di ponti…