Silvio Berlusconi si prende Lorenzo Cesa, gli altri si arrangino. Cosa pretendono? In politica se non ti fai forte da solo non aspettarti che siano gli altri ad avere il cuore tenero.

Stesso discorso per i cattolici del centrosinistra: dove sono finiti? A scorrere le liste del Pd delle europee, si direbbe che non ve ne siano più nemmeno per garantire la sopravvivenza della specie. Pensiamo a quelli che hanno scelto di militare nel Pd. Invece di ottenere un loro forte candidato per l’Europa si devono dire contenti di essere rappresentati da un medico appena fuoriuscito da Leu.

Al centro? Sostanzialmente, non pervenuti.

Dici Renzi e viene in mente Firenze. Qui il machiavello leghista ha sfoderato tutta la sua sapienza, e ti è andato a cavare dal mazzo un candidato cattoleghista che ora annuncia spavaldo: a festeggiare il 25 Aprile io non ci vado, è “troppo ideologizzato”. Lasciamo perdere quella che sarebbe una utile e doverosa – ma pesante – spiegazione sul concetto di ideologia, inapplicabile al 25 Aprile. Così si ripete il copione che vede i cattolici volenterosi denigratori di se stessi, sparpagliati perché incapaci di un ragionamento comune, pronti alla coltellata reciproca per ottenere il biblico piatto di lenticchie.

In altre parole: gente che un 18 aprile di tanti anni fa diventava la forza trainante del Paese ora si comporta come i “ compagnucci della Parrocchietta” di Alberto Sordi. Che tristezza.

Quel che è anche peggio è che, già un anno fa, l’azzeramento dei cattolici in politica risultava evidente dagli esiti delle politiche del 4 marzo. Avevamo un anno di tempo per riflettere ed agire, ma non tutti hanno approfittato di questo tempo ed hanno ignorato i nostri inviti a farlo.

Noi, però, continuiamo ad aspettarli, con fiducia e serenità.  Anche dopo il 26 maggio perché: non è mai troppo tardi per stare Insieme.

Strider

 

Foto utilizzata: da Shutterstock

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