E’ un classico a livello mondiale. I politici che vogliono fare il comodo loro e, al momento dell’indagine, del rinvio a giudizio o, persino, di una condanna diventano una vendetta politica. Quello che fanno non conta.

Noi italiani siamo vaccinati da tempo in materia. Negli Stati Uniti vediamo nel concreto cose mai pensabili in precedenza. Marine Le Pen non è stata da meno. I quattro anni che le sono stati inflitti sarebbero una manovra orchestrata. Eppure parliamo di uso davvero improprio, per quattro milioni di euro, destinati all’attività del gruppo parlamentare europeo di  Rassemblement national a Bruxelles e utilizzati, invece, per i propri galoppini in Francia. Quei soldi li paghiamo anche noi e vorremmo che fossero adeguatamente utilizzati per aver ottimi europarlamentari a Strasburgo e a Bruxelles e non per gli apparati che gli eletti organizzano a loro piacimento.

E vorremmo ricordare come, nel 2017,  fu messo sulla graticola l’attuale Primo ministro francese François Bayrou,  persino costretto alle dimissioni da Ministro nel primo Governo sotto la presidenza Macron perché lui e i parlamentari del suo partito – il Modem- erano accusati, come oggi la Le Pen,  di uso fraudolento di assistenti parlamenta. Nel caso specifico, Bayrou aveva preso come sua assistente sua moglie. Era tutto regolare, ma solo nel 2024 gli è stato riconosciuto. Bayrou, e tutti i suoi quattro ministri si dimisero senza parlare né di complotti né di magistratura che si mette a fare politica.

In pochi giorni la Francia ha visto in tribunale due personaggi che hanno fatto la recente storia del paese. L’ex Presidente, Nicolas Sarkozy, ha ascoltato la richiesta della Pubblica accusa di una sua condanna a sette anni per un “patto di corruzione” stilato a suo tempo con Geddafy. Sarkozy si è presentato indossando un braccialetto elettronico, uno simile lo dovrà portare la Le Pen per due anni, perché ha già subito una condanna per un  caso di corruzione di un giudice. Si è comunque  detto convinto della “saggezza del tribunale”.

Per la condanna comminata ieri, la destra mondiale è insorta. A partire da Matteo Salvini e dall’ungherese Viktor Orban alleati della Le Pen in Europa. Ma anche da Mosca, e da Elon Musk, sono partiti gli strali per quella che viene definita una “vendetta di Bruxelles”. Evidentemente un po’ dappertutto certi ambienti lo pensano allo stesso modo cioè … da impuniti.

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