Coactus, sed volui”, praticamente il Presidente Mattarella è stato indotto, pietosamente, a convincersi a superare le non poche perplessità giuridiche e costituzionali, promulgando la legge “Morandi”, Benefici in favore delle vittime di eventi dannosi derivanti da cedimenti totali o parziali di infrastrutture stradali o autostradali di rilievo nazionale”. Ciò, nonostante i considerevoli, numerosi rilievi di carattere formale riscontrati al fine di dare prova di una “significativa manifestazione di solidarietà” nei confronti dei familiari delle vittime colpiti da eventi drammatici (uno per tutti il cavalcavia Morandi di Genova).

L’eleganza e la saggezza di siffatta decisione del Capo dello Stato denota l’alto spessore ed il valore umano, culturale e politico-istituzionale del pensiero presidenziale, il quale vuole dare uno spiccato significato di concretezza all’attività legislativa a scapito del consueto formalismo e all’estenuante prassi burocratica che deriva, spesso, dal dettato normativo o ai ritardi conseguenti alle disparate interpretazioni legislative che si contraddicono in sede applicativa.

Ora il Parlamento viene ufficialmente esortato a provvedere ai numerosi rilievi con “interventi integrativi e correttivi” secondo le precise, categoriche indicazioni del Quirinale; in pratica, le Camere sono state rimandate a settembre … con una tiratina d’orecchie, invitate a studiare di più e soprattutto a migliorare nel rendimento e nel servizio alla Nazione – “ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione”, art. 67 della Costituzione (ricordo che sono tra i più pagati al mondo!). Quindi, direi che i nostri parlamentari sono chiamati a riflettere sulla gravità delle discriminazioni riferibili ai destinatari delle norme (“genitori sposati”), nonché sul tipo di crolli che non siano soltanto relativi ad infrastrutture di carattere nazionale, ecc.

La domanda che sorge spontanea è: perché mai deputati e senatori, specialmente quelli della maggioranza che legifera di fatto, non scelgono ed assumono ( a nostre spese) consiglieri giuridici, qualificati o esperti in tecniche legislative? Tanto più, qual è il motivo per cui il coordinamento legislativo non viene curato con adeguata diligenza, con particolare riguardo alla funzione spettante alla Presidenza del consiglio rispetto ai vari ministeri? – Quanto si rimpiange l’assenza di Gianni Letta, sempre puntuale e preparato,  dal Palazzo! Ed i Servizi rafting di Camera e Senato come se la passano con l’attuale classe politica che non sembra amare i cosiddetti tecnici?

Insomma, alla luce degli innumerevoli precedenti di rilievi mossi dal Legislativo dell’alto colle, specialmente ai decreti legge, fino a che punto il Parlamento vorrà abusare della pazienza del “popolo bue”, oltre che della tolleranza del primo cittadino d’Italia?

Ai posteri l’ardua sentenza in merito ad una qualità delle leggi, finalmente scevre da bocciature, da inutili riferimenti a leggi desuete e arcaiche, esenti da esami della Corte costituzionale per non infondatezza di illegittimità costituzionale.

Michele Marino

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