Premessa
Gli enti territoriali sono riusciti a ridurre il ‘buco’ nei bilanci di 7,1 miliardi di euro tra settembre 2022 e settembre 2024,mentre, nello stesso arco di tempo, il “rosso”della finanza statale èe cresciuto di ben 228,7 miliardi. Pertanto è giusta la richiesta del Presidente nazionale ANCI, Gaetano Manfredi, di una riforma della finanza locale che renda sistematica questa manifestazione di virtuosità finanziaria. Come fare?
Il metodo dell’autonomia responsabile e cooperativa
Per l’impraticabilità del ricorso all’illusione finanziaria di Giorgia Meloni è necessario rifarsi alla la “rivoluzione gentile “ realizzata in ANCI che ha imposto la riscrittura, nel metodo e nel merito, delle regole della leadership dell’associazione. Quanto al metodo, la necessita di adeguarsi all’evoluzione della società, per di più letta nel contesto europeo, ha portato al riferimento all’ europeizzazione della finanza pubblica, recepita dalla riforma costituzionale del 2012 e tradotta in norme ordinarie dalla sostituzione della vecchia Pubblica amministrazione “per procedure” con quella “per risultati”.
La realizzazione a livello regionale del profondo cambiamento del rapporto Stato/Enti locali determinato da detta Rivoluzione è assicurata dall’autonomia cooperativa che, in alternativa alla legge n.86/2024, ricostruisce sistematicamente l’impiego del parametro costituzionale del coordinamento con la finanza pubblica di cui all’art.117 terzo comma con una norma di comportamento che consiste nello stabilire prima “ Che fare “ e poi “Come fare”?
Che fare?
Il nuovo rapporto Stato/Enti Locali ha incontrato notevoli difficoltà nei politici e nei burocrati comunali che, legati all’ottica solo giuridica del vecchio buon andamento della Pubblica amministrazione, hanno continuato a rispettare i complessi meccanismi burocratici del Patto di Stabilita Interno, abolito dal1/01/2016.
Gaetano Manfredi ha risolto il problema con il suo modello di “Sinergia istituzionale “basato sul calcolo dei due parametri dell’equilibrio di bilancio e del concorso alla stabilità del debito pubblico che garantisce anche l’ottima allocazione delle risorse. Pertanto la sua elezione a Presidente ANCI assicura agli 8000 sindaci la migliore guida possibile, quella cioè di un “matematico applicato “di prestigio internazionale, a far vivere nella realtà questa tappa obbligata del cammino verso l’Europa. Di qui l’effetto di consapevolezza che porterà a conoscenza degli amministratori che non è impossibile conciliare il profilo giuridico con quello economico della gestione comunale.
Come fare?
La mancanza di risorse del bilancio dello Stato e di quello della UE viene rimediata da Mario Draghi, ricorrendo allo spazio aggiuntivo del Debito Comune basato su di un finanziamento congiunto a livello europeo sul modello di quello del PNRR. Il costo del finanziamento non graverà sul bilancio dello stato perché sarà particolarmente contenuto rispetto a quello che l’Italia avrebbe ottenuto da sola. Se si aggiunge la possibilità di un rinvio di tre anni per la restituzione, il maggior aumento di produttività ,, derivante dalla sostituzione della spesa storica, genererà, nel giro dei tre anni disponibili, i flussi di cassa aggiuntivi necessari per recuperare il contenuto costo del debito con l’UE.
Pertanto la “rivoluzione gentile”, realizzata nell’ANCI, attuando l’evoluzione normativa necessaria per usufruire del Debito Comune di Draghi, realizzerà, senza oneri per lo Stato, la riforma abilitante che assicurerà al sistema delle autonomie locali il livello di competitività richiesto dalla UE.
In particolare :
1) Governo delle 8 regioni private di Citta Metropolitana da un’asimmetria del PNRR: risolto da Stefania Proietti che ha assicurato lo sviluppo sostenibile all’Umbria ed anche alle altre 7 regioni, nonostante la mancanza di una Citta metropolitana.
2) Citta Metropolitane europee perché Policentriche ed Ammagliate, cioè atte a ridurre uno dei difetti fondamentali del policentrismo spontaneo: la gerarchizzazione tra i poli, che compromette la solidarietà intercomunale e più in generale la coesione territoriale ..
3) Portatori d’ interessi istituzionali
La nuova generazione di amministratori locali del Nord, nata a Sud, viene abilitata all ruolo di “portatore d’interessi istituzionali”, per l’esperienza maturata nell’integrare gli aspetti giuridici con quelli economici dell’attività amministrativa. Detta conciliazione è indispensabile per usufruire del debito comune del Rapporto Draghi, unica risorsa finanziaria realmente disponibile
4) Nuova declinazione operativa della pianificazione territoriale generale , una pianificazione territoriale, non più prefigurazione cartografica di astratti assetti futuri, ma come organizzazione adeguata dei diversi fattori che compongono il contesto sociale ed ambientale e come sistema permanente di governo del territorio e coerente di poteri di indirizzo, di coordinamento, di intervento e di controllo.
5) Riforma sanità pubblica. Realizzata dal disegno di legge n1741 del 26/02/2024 la cui architettura finanziaria è basata sulla sostenibilità perché fa riferimento alla Raccomandazione dell’OCSE di equilibrare con investimenti mirati a realizzare significativi risparmi sui costi del servizio sanitario l’aumento delle spese reso necessario dalle accresciute esigenze.
6 )Centri storici. Beni Culturali non più meri erogatori di contributi, ma soggetti attivi del riequilibrio territoriale, grazie alla Riforma del Codice dei Beni Culturali, realizzata da Dario Franceschini.
7)Passaggio dal Welfare State al Welfare Community
La legge n.186/2016 riesce a “mettere a terra “ gli strumenti operativi necessari a realizzare detto passaggio: coinvolgimento degli enti del Terzo settore nella programmazione degli enti locali ed individuazione di un criterio obiettivo per la valutazione dell’impatto ambientale.
Conclusioni
In conclusione, il sistema delle autonomie locali, riqualificato senza oneri per lo stato con i fondi del PNRR, può eliminare dal 40% della spesa pubblica la spesa storica, responsabile dell’elefantiasi del Debito Pubblico.
Su questo concreto risultato, confermato dal rifiuto degli 8000 sindaci della spesa storica, si basa la capacità della “rivoluzione gentile “ dell’Anci di assicurare al sistema delle autonomie locali il livello di competitività europeo richiesto dal Rapporto Draghi, conciliando gli obiettivi del pareggio e della discesa del debito pubblico con l’orientamento del bilancio alla crescita ed all’equità sociale.
Antonio Troisi