Ieri. 11 luglio,nella Basilica di Santa Cecilia a Roma il presidente della Cei, cardinal Gualtiero Bassetti, per la festa di San Benedetto, patrono d”Europa, ha celebrato una Messa alla presenza di alcuni movimenti ecclesiali, gruppi e associazioni laicali. Molti spunti di riflessione si possono evidenziare dalla sua omelia e direi che in alcuni tratti, l’Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, ha espresso una vera e propria esortazione con l’invito a “pregare e lavorare per la rinascita del nostro Paese, del nostro continente e della nostra civiltà”, richiamando anche la famosa regola benedettina “Ora et Labora”.
Il tema dell’impegno dei cattolici nella società e nella politica sembra essere stata la fonte d’ispirazione principale del suo predicare in una Basilica a lui molto cara. Nelle Beatitudini, ha suggerito il Cardinale, va ritrovata la Stella Polare di ogni cristiano: “In ciascun ambito dell’agire umano, nella famiglia e nella scuola, nel lavoro e nel tempo libero, ogni cristiano è chiamato ad incarnare le Beatitudini con atti concreti e non solo a parole…Perfino nella vita politica e nell’esercizio del potere”. Anche Papa Francesco aveva parlato già delle Beatitudini affermandone la grandezza delle parole identitarie “dettate”da Gesù e come fosse dovere di ogni cristiano impararle a memoria.
Bassetti poi ha citato Giorgio La Pira quale esempio di politico credente che ha vissuto il suo impegno istituzionale esercitando “la beatitudine di colui che ha fame e sete di giustizia ” affermando ancora che ” questa fame e sete di giustizia è oggi più che mai necessaria. Ed è il requisito essenziale per tutti coloro che si accingono ad operare nella politica “. Altri passaggi della sua omelia han riguardato il problema pandemia gestita alla luce delle Beatitudini: “per rispondere alle sfide imposte dall’emergenza Covid non abbiamo bisogno soltanto di grandi esperti o di tecnici, servono soprattutto uomini e donne che si fanno “ambasciatori di Cristo…Uomini e donne che, come le sentinelle per la casa d’Israele, rispondono a una missione divina, esprimono con passione e generosità la loro vocazione e si mettono a disposizione della comunità”. Quindi Bassetti ha dichiarato: “Oggi è senza dubbio il tempo dei profeti…che sanno mettersi in ascolto ogni giorno della Parola di Dio e sono in grado di leggere in profondità il mondo che ci circonda”.
Circa un anno fa scrissi un appello ai movimenti ed associazioni del mondo cattolico per riunire le forze e concorrere insieme alla costruzione di un soggetto politico d’ispirazione cristiana che potesse essere la voce di coloro che sentivano una grande orfanezza nel mondo della politica ( CLICCA QUI ).
La diaspora dei cattolici, trasformatasi da strategia dell’essere ovunque a irrilevanza totale per la dispersione delle loro stesse forze, può dichiararsi alla fine del suo tempo. È ora che le sentinelle si riuniscano per consegnare i risultati della loro allerta di questi anni,così complessi quanto inediti, costituendo un soggetto politico nuovo, d’ispirazione cristiana, rappresentativo di un popolo che vuole risorgere a vita nuova.
Perché è tanta la sofferenza in Italia e nel mondo e come ai tempi di San Benedetto, occorre un’azione rigeneratrice di stabilità, di riconquista della bellezza della vita, oggi di proposte programmatiche ispirate dalla DSC e dalla Costituzione. Vero tempo di ricostruzione delle fondamenta di un Paese che ora si trova posizionato su sabbie mobili. San Benedetto interceda ancora una volta per l’Italia e l ‘Europa invocando ,ha detto Bassetti, “pace, unità e cristianesimo…le basi della nostra civiltà”.
Ora et labora: ieri abbiamo pregato, oggi e per i giorni a seguire lavoriamo dunque al nuovo soggetto politico.

Eleonora Mosti

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