“…. la legge dovrebbe essere chiara in tutti i suoi aspetti, senza sottintesi. Chiedo solo chiarezza”.. Distinguere il grano dal loglio, non affossare, ma cambiare e migliorare il ddl Zan.

In queste parole del Presidente della CEI, Cardinale Bassetti, c’è  un doppio ammonimento. Potremmo dire che vi risuonano, ad un tempo, la voce del Pastore e quella del cittadino comune. Il Pastore che afferma e difende la dignità incontrovertibile di ogni donna e di ogni uomo e non teme di farlo con franchezza, forse a costo di sorprendere qualche benpensante.

E la voce del cittadino che invoca chiarezza dal legislatore e gli ricorda come il dettato legislativo debba essere puntuale e mantenere fermo, senza sbavature, senza orpelli confusivi, il merito della disposizione che intende introdurre nel nostro ordinamento, senza indulgere, nello stesso articolato, a suggestioni ideologiche o di parte, quasi si volesse veicolare un messaggio diretto a creare e presidiare un determinato dominio o territorio elettorale.

Non c’è una sorta di “antropologia di Stato” che possa essere imposta con il braccio armato della legge. C’ è piuttosto una verità dell’uomo  che va, in ogni caso, testimoniata. Ogni persona, creata ad immagine e somiglianza di Dio, ha in sé un valore ed una dignità intrinseca, ontologicamente fondata. Una dignità’ che originariamente gli appartiene e precede le ragioni della collettività e dello Stato che tale dignità non ha il potere di fondarla, né di concederla, magari commisurandola alla qualità della vita di ognuno, così da renderla, a suo giudizio, discrezionale. Né può essere subordinata ad altri criteri mondani. Lo Stato è semplicemente tenuto a riconoscerla e rispettarla in nome di un principio superiore. 

Il Cardinale è in forza di questa verità che, con serena ed esemplare fermezza, si sottrae e trascende ogni logica pregiudiziale di schieramento, spiazzando, con il primo, anche il secondo fronte, quello dei duri e dei puri, gli intransigenti di comodo.

“La verità vi farà liberi” è la promessa evangelica che non vale e non concerne solo la vita e la coscienza morale di ognuno, bensì orienta ed illumina anche il cammino della collettività.

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