La conversione della pena decretata dal Presidente Biden per trentasette condannati che attendevano la morte nelle carceri federali americane, è un insperato regalo di buon Natale che raggiunge ciascuno di noi. Ed un segno, un simbolo di fiducia nell’umanità che ci accompagna in un nuovo anno irto di difficoltà, che pur spetta ad ognuno rovesciare nell’ attesa di una nuova speranza.

Sì, è ancora lecito sperare se nella più grande democrazia del mondo va maturando una spinta popolare nuova e forse inaspettata, nel segno del’ incondizionato rispetto della vita.

Joe Biden aveva avuto il coraggio di rompere un tabù e porre, nella sua campagna elettorale del 2020, il tema dell’abolizione della pena di morte per i reati federali, sapendo che si trattava di una presa di posizione controcorrente che non lo avrebbe favorito elettoralmente forse neppure nell’ elettorato del suo partito.

Oggi conclude il suo mandato con un gesto coerente che nobilita i suoi quattro anni alla Casa Bianca. Ci auguriamo che sia l’incipit di un cammino dal quale gli Stati Uniti d’America non vogliano e non possano recedere.

About Author