La Civiltà Cattolica pubblica un articolo, a firma di padre Giandomenico Mucci, che fa riferimento ad una recente pubblicazione che mette bene in luce che la posizione filosofico-politica di Del Noce era finalizzata all’abbandono del cleri­calismo.

La Nota ripropone la distinzione di Del Noce tra il cattolicesimo clericale, chiuso alla storia corrente e al vero concetto della libertà, e il cattolicesimo autentico, aperto a questa storia e in essa calato per fare opera credibile di evangelizzazione.

A giudizio di Del Noce, il cattolicesimo clericale accettava la libertà non come valore in sé, ma soltanto come strumento per rag­giungere determinati obiettivi.

Da qui due derive negative per la Chie­sa. La prima la condurrebbe verso un «cattolicesimo assolutistico o reazionario». La seconda condurrebbe la Chiesa a un «cattolicesimo ma­chiavellico», volto a creare «allean­ze con forze che devono servire da strumento per abbattere altre forze non cristiane». Entrambi i cattoli­cesimi condurrebbero a successi sul piano pratico, ma alla lunga inari­direbbero la fede ed esporrebbero la Chiesa a subire il relativismo del­la modernità, perdendo la sua in­fluenza propria e rendendosi da sola emarginata.

Infine, p. Mucci sottolinea come Del Noce piuttosto auspicava la «restaurazione dell’umano» per la salvezza dell’uomo diventato inconsapevole di Dio e di se stesso, desideroso soltanto di narcotizzarsi con questo o quel pia­cere, evadendo, sfuggendo a quan­to gli detta la profondità del suo essere. ­

Quali sono le domande che l’articolo affronta?

  • Su quali considerazioni si basava la critica di Augusto Del Noce al clericalismo?
  • Quali sono per il filosofo le derive possibili di un cattolicesimo clericale?

 

Articolo pubblicato sul Quaderno 4070 pag. 181 – 185 Anno 2020 Volume I

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