Crescono a dismisura le segnalazioni di un aumento incontrollato dei prezzi dei generi di prima necessità il cui acquisto giustifica l’uscita da casa in questi giorni di costrizione forzata tra le proprie mura domestiche. Mancano interventi pubblici, tra l’altro necessari per ristabilire le regole della concorrenza e, soprattuttto, per stroncare una pratica particolarmente scandalosa quando riguarda, come ha e sta ancora riguardando, le vendite di mascherine e di liquidi disinfettanti. Qualcuno, però prova a dare almeno voce alla protesta.

Si chiama “Foto al prezzo dello scontrino” ( CLICCA QUI )a ), la pagina facebook creata dall’ass.ne Quartieri Vivi e Attivi di Treviso e ideata dal suo referente Enrico Renosto con l’aiuto di altri due soci Lucino Abiti e Pinto Roberto.

L’associazione nei giorni scorsi ha raccolto centinaia di segnalazioni su rincari generalizzati dei prezzi dopo aver postato una domanda aperta che chiedeva agli utenti se secondo loro, vi fossero stati aumenti ingiustificati dei prezzi nei supermercati e nei negozi di quartiere.

A questo punto è venuto loro in mente di creare un pagina dove chiunque possa postare la foto dello scontrino che indichi prezzi gonfiati o fuori mercato.

In poche ore centinaia sono stati i “mi piace” che si sono sbizzarriti a commentare e postare foto di scontrini con prezzi da capogiro: 11 euro per 2 kg di arance, cavolfiori a 3 euro al kg, carne di manzo a 19.90 al kg e via di questo passo.

Facendo una media tra le segnalazioni emergono rincari di circa il 30% su frutta e verdura, carne, pesce senza considerare i prodotti igienizzanti e sanificanti.

“Ci teniamo a precisare-spiega Renosto- che questa iniziativa non è contro la categoria degli esercenti e dei commercianti anzi, riteniamo che neutralizzando i furbetti, si salvaguardi ancor più il prestigio della categoria, evitando che onesti lavoratori vengano additati di fare gli sciacalli per colpa di qualche approfittatore fuori norma”.

L’iniziativa voleva attivare l’attenzione anche delle istituzioni chiedendo al Comune di Treviso di farsi promotore di un osservatorio sui prezzi:prontamente, dopo qualche giorno, è nata una talk force della Polizia Locale con il compito di controllare i prezzi al dettaglio tra i negozi e i supermercati della città.

“Le ordinanze che impongono giustamente ai cittadini di stare a casa e di recarsi nei negozi più vicini, ha creato inevitabilmente una alterazione della concorrenza del mercato e quindi una sorta di piccolo monopolio territoriale, essendo i cittadini obbligati per legge a non poter andare a fare la spesa nei negozi più convenienti, se da un lato le restrizioni servono e stanno i loro frutti sul piano sanitario, da questo sarebbe utile ampliare il raggio di spostamenti utili e necessari fino a due km dalla propria residenza o nei comuni vicini in quelle realtà territoriali dove la presenza di negozi e supermercati è meno diffusa”

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