Giustamente, e da più parti, si invoca la Pace a gran voce, da Papa Francesco in primis: ci si aspetterebbe qualche risultato evidente, che però tarda a venire. Tutti riponiamo speranze su Donald Trump, ma è lecito chiedersi: e l’Italia? E l’Europa? E allora è doveroso fare una considerazione direi banale: finché la posizione della nostra classe dirigente non riesce a liberarsi dalla forma pensiero a senso unico che li ha catturati (e le cause sono molteplici), la pace giusta da loro auspicata non si potrà realizzare. Dico questo confortato dalla cosiddetta “vox populi”, e cerco di spiegarmi.
Come avevo riportato in un precedente articolo (CLICCA QUI) , il Censis ha rivelato che il 63% per cento degli italiani pensa che il conflitto ucraino sia stato scatenato dalle politiche aggressive dell’occidente, della Nato e dagli USA in primis (e che il 70% è contrario all’aumento delle spese per gli armamenti). Ora, questa evidenza dovrebbe essere presa in considerazione dai nostri governanti, ma anche da quelli europei, visto che anche in Europa i sondaggi sono impietosi verso la continuazione del conflitto ad oltranza. Certo, modificare una visione sostenuta da tante dichiarazioni tanto improvvide quanto miopi e presuntuose, non è cosa facile: peraltro è cosa assolutamente necessaria e non rimandabile. Un seppur tardivo riconoscimento delle ragioni dell’altro è l’unica possibilità di giungere alla composizione del conflitto.
Voglio solo ricordare, tra l’altro, che dal 1° gennaio l’Ucraina ha interrotto il passaggio di gas per l’Europa, con dirette conseguenze su di noi, più che sulla Russia, e che, secondo Confartigianato la guerra in Ucraina è costata finora all’Italia 155 miliardi di dollari. Le tre grandi esercitazioni Nato in Ucraina nel 2021 sono state un evidente e stupida provocazione: ciononostante, l’entrata nella Nato dell’Ucraina è ancora un obbiettivo dichiarato. Qualunque potrà essere l’esito finale del conflitto, è sugli abbaiatori e su chi non ha fatto nulla per fermarli, che ricadrà la colpa delle centinaia di migliaia di morti, feriti e delle immani distruzioni.
Autoassolversi da qualsiasi colpa, autoproclamarsi buoni e giusti, baluardi del bene, unici difensori dei valori di giustizia e democrazia, è la falsa, ipocrita e fuorviante narrazione che ha generato il conflitto, come certificato dalla stragrande maggioranza degli italiani, e che di conseguenza ne impedisce la conclusione, condannando il popolo ucraino a sofferenze senza fine. Additare il cattivo con una propaganda ossessiva, non è la via giusta. Ricordiamo allora Matteo 7:3-5 La pagliuzza e la trave: “Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio di tuo fratello, mentre non scorgi la trave che è nell’occhio tuo? Come potrai tu dire a tuo fratello: “Lascia che io ti tolga dall’occhio la pagliuzza”, mentre la trave è nell’occhio tuo? Ipocrita, togli prima dal tuo occhio la trave, e allora ci vedrai bene per trarre la pagliuzza dall’occhio di tuo fratello”.
La foto di Zelensky che chiude il gas dovrebbe far riflettere molto i nostri governi (CLICCA QUI ). Siamo costretti a comprare gas dagli Stati Uniti a prezzi esosi, con conseguenze pesantissime sulla nostra industria e sui conti familiari, dimostrando di essere, una volta di più, il vaso di coccio di questa sbagliata vicenda, evidentemente mal gestita. Trump, Scholz, Macron, Orban, Fico cercano comunque il dialogo e anche noi dovremmo evitare di finire, ancora una volta, dalla parte sbagliata della storia.
Massimo Brundisini