Parto da una famosa esortazione di don Tonino Bello a proposito dei cristiani che vivono il proprio credo ma che non hanno compreso, oggi, la necessità di saper coniugare l’azione della vita spirituale, il proprio credo con la necessità di un vissuto da cittadini più protagonisti  della vita politica e cito: “Diamoci da fare, ci sono molte forme di impegno oggi (che possono essere armonizzate e condivise in un progetto di azione comune). Diamo ascolto alle grandi utopie del Vangelo, sporchiamoci le mani, diventiamo operatori di pace, non rimaniamo solo i notai di quel che accade nel mondo, non solo i recettori inutili di tutto quello che avviene, diventiamo protagonisti a costo della pelle, a costo della vita, spendiamoci per questi ideali che ne vale la pena”.

E’ un messaggio che commuove e nello stesso tempo esorta a non rimanere più fermi. Non si può più rimanere soltanto  sul livello della riflessione. Di convegni ne abbiamo fatti tanti. Ogni associazione o movimento deve poter contenere al suo interno una sezione dedicata alla proposta politica, all’esserci in politica.

Alcune associazioni lo fanno già, è vero, per esempio il Forum delle Associazioni familiari si è battuto con impegno per l’assegno unico, ma questo non basta se poi ad occuparsene sono quei partiti che non sono espressione di autentica rappresentanza, di democrazia interna, partiti  capaci di sintesi politica e di progettualità. E’ come dare in pasto un cibo succulento a chi non è in grado di degustarlo.

Ma rimane comunque il fatto che a dare l’input sia stato un movimento come il Forum delle Famiglie che cito dal loro sito: “Il Forum nasce nel 1992 con l’obiettivo di portare all’attenzione del dibattito culturale e politico italiano la famiglia come soggetto sociale. Da allora ha riunito movimenti ed associazioni del mondo cattolico che hanno nei loro interessi statutari la difesa della famiglia. Ad oggi il Forum è composto da 47 associazioni e da 18 Forum regionali che a loro volta sono composti da Forum locali e da 582 associazioni. Si stima che complessivamente siano coinvolte quattro milioni di famiglie per un totale di 12 milioni di persone.”  E questo solo per il Forum delle Associazioni familiari…

INSIEME  nasce anche per essere l’espressione politica, quel Partito che in Autonomia, che non vuol dire autoreferenzialità, risponde, si pone al servizio di quelle associazioni del mondo civile che lavorano a sostegno dello Stato che, pur essendo il “gestore del bene del popolo” (Giovanni Paolo II, Giornata mondiale della Pace, 1998) non arriva a rispondere da solo alle mille esigenze di una cittadinanza sempre più fragile e bisognosa di una progettualità politica al passo di questi tempi, così frenetici e inquietanti.

In questi anni noi di INSIEME abbiamo sentito la necessità, non di dare vita all’ennesimo partito tra i tanti irrilevanti che nascono, ma dare morte all’irrilevanza dei cattolici in politica, assumendoci  la responsabilità di dare vita ad un Partito,  denominato INSIEME, proprio come sintesi ed espressione tra le tante forze sociali che unite possono dare vita ad una vera  trasformazione. Voi Associazioni e Movimenti siete in grado di conoscere le vere fragilità di questo Paese, conoscete e conosciamo perché molti di noi veniamo dall’associazionismo cattolico e non… Molte persone lavorano ogni giorno in totale gratuità. Allora se tra voi associazioni  ci sono persone che hanno dimostrato quanto bene si può costruire se l’azione  è fuori da logiche personalistiche, da logiche di protagonismo, da logiche di corruzione, di potere, SI METTANO AL SERVIZIO per la BUONA POLITICA!!!

Nella Fratelli tutti leggiamo al n.179: “ Ci sono cose che devono essere cambiate con reimpostazioni di fondo e trasformazioni importanti. Solo una sana politica potrebbe averne la guida, coinvolgendo i più diversi settori e i più vari saperi. In tal modo, un’economia integrata in un progetto politico, sociale, culturale e popolare che tenda al bene comune può «aprire la strada a opportunità differenti, che non implicano di fermare la creatività umana e il suo sogno di progresso, ma piuttosto di incanalare tale energia in modo nuovo”.

Questo oggi noi di INSIEME proponiamo e chiediamo: avanziamo il passo dal prepolitico, campo di azione dell’associazionismo, all’azione politica di Partito con la p maiuscola, per avviare quel processo verso un progetto politico che apra la strada affinché opportunità differenti incanalino la loro energia in modo nuovo. La sana politica, abbiamo ascoltato, deve fare cambiamenti ma per farlo autenticamente deve reimpostare, trasformare e riunire i più diversi settori e i più vari saperi.

In un suo recente articolo Mons. Toso ha scritto, cito: L’attuale situazione non chiude la porta alla necessità di un nuovo impegno dei cattolici in politica. Tutt’altro. Il contributo dei cattolici, proprio in questo frangente storico del dopo l’emergenza Covid-19, può essere fondamentale per il futuro del nostro Paese, ma è indispensabile che si pensi ad organizzarne una rappresentanza efficace e visibile, per far vigoreggiare la solida radice culturale che a loro appartiene. Ma c’è, però, da chiedersi: a quali condizioni? A conti fatti, una nuova stagione di presenza organizzata dei cattolici in politica resterebbe un semplice auspicio se non venissero superate quelle remore culturali e quei pregiudizi che tengono “prigionieri” i cattolici, costringendoli in uno stato di minorità o di irrilevanza politica.

Il sondaggista Nando Pagnoncelli ha documentato la frammentazione identitaria che in questi anni ha colpito i cattolici. Non si tratta propriamente della frammentazione politica, causata dalla cosiddetta “ideologia della diaspora” Si tratta, invece, del fatto che la propria fede religiosa non sembra più conformare, ossia non riesce ad unificare i vari comportamenti dei credenti. Sicché essi tendono a vivere una netta separazione tra fede e impegno sociale, tra fede e politica, tra ragione e politica. Per esempio, possono amare papa Francesco e volere che i porti siano chiusi ad un’umanità sofferente. In altri termini, non pochi cattolici riterrebbero di stare in politica non ultimamente per ragioni di fede. Perché ciò, secondo loro, sarebbe deleterio per il dialogo pubblico. Ma solo per ragioni umane. E così, il cuore dei credenti in politica graviterebbe inevitabilmente e solo verso i partiti e non certo verso la comunione con Cristo e il suo Vangelo.

Nel novembre 2021, in un appello rivolto ai movimenti ecclesiali scrivevo: “Intanto già l’aver analizzato ed evidenziato il lato problematico tra i cattolici della morale e i cattolici del sociale ci porta a riprendere il bandolo della matassa e a porre in atto azioni di ri-orientamento che vedrei nei seguenti passi :

– All’interno dei Movimenti ecclesiali, oltre alla spiritualità dell’appartenenza, si aprano varchi per una formazione dell’essere credenti a 360°. Cioè come il credere cristiano deve assolutamente comprendere il proprio dovere di cittadinanza attiva e partecipativa coerente con i valori del Vangelo. Il non farlo è altrettanto un peccato di omissione.

– I responsabili delle comunità sappiano valorizzare e veicolare giovani e adulti chiamati ad un protagonismo politico verso chi in questo tempo ha scelto di servire ed evangelizzare quella “periferia”, per definirla come Papa Francesco insegna, dove si gioca il futuro dell’Italia, dell’Europa, del Mondo.

– Sempre i Movimenti e Gruppi ecclesiali, con umiltà e spirito di comunione, vivano questo tempo di profonda crisi che non risparmia anche la nostra Chiesa, come un tempo di profonda opportunità per una nuova evangelizzazione che vede il mondo della “politica” come il luogo di maggior desolazione e dunque dove occorrono operai che servano con competenza e spirito di totale servizio. I Gruppi dunque sostengano i propri giovani e persone di buona volontà che laicamente scelgono di servire per il Bene comune e sollecitino ogni credente alla propria formazione di qualità non indotta solo dai social e media che ci travolgono e distraggono da una partecipazione civica pensata ed esercitata secondo il proprio credo.”

Diciamo che  Insieme vuole essere  il cammino verso la Trasformazione così evocata dal nostro Zamagni nel Manifesto  (CLICCA QUI). “ Non basta allora “ri-formare”, occorre piuttosto “trasformare”.  INSIEME è il Partito che accoglierà associazioni e movimenti e che rappresenterà la intelligente comunione di realtà diverse perché tanti sono i carismi. La Politica ha bisogno di un nuovo popolo di persone autentiche, allenate alla gratuità, alla verità, allo spendersi fino all’ultimo per una giustizia, quella  giustizia che si colora di carità, di prossimità e di gioiosa speranza.

INSIEME, con fatica, ha iniziato il cammino e oggi chiede l’aiuto a tutto l’associazionismo soprattutto del mondo cattolico: avvicinatevi, uniamoci. Per concludere da dove siamo partiti  “Diamo ascolto alle grandi utopie del Vangelo, sporchiamoci le mani, diventiamo operatori di pace” .”Diamoci da fare”.

Eleonora Mosti

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