Il decreto Cura Italia si preoccupa giustamente di tutti coloro che a causa del Coronavirus perdono il lavoro o vedono fortemente limitate le loro entrate. Molte le categorie di cui, però, ci si è dimenticati. Tra questi quella degli insegnanti e del personale non docente delle scuole paritarie che sono circa 12.500, tra religiose e non. Complessivamente, il numero delle persone interessate dovrebbe essere oltre le 150 mila unità.

Queste scuole stanno assicurando la continuità dell’anno didattico via telematica con una qualità della prestazione offerta certamente non inferiore a quella delle scuole pubbliche, se non migliore. La loro sopravvivenza dipende esclusivamente dalle rette corrisposte dai genitori di alunni e studenti, ma già si segnalano casi in cui, in maniera più o meno giustificata, alcuni genitori preannunciano l’intenzione di non voler o di non poter essere nelle condizioni di pagare il dovuto. Intanto, però, le scuole continuano a corrispondere gli emolumenti mensili come se niente fosse stato cambiato dal Coronavirus.

E’ chiaro che ci si trova dunque in una situazione di emergenza da cui alcuni istituti potrebbe persino non essere in grado di risollevarsi.

Ecco perché è necessario che tutti gli operatori delle scuole materne, i maestri, i docenti e il personale ausiliario  siano equiparati, a tutti gli effetti, alle altre categorie di lavoratori a favore delle quali sono previsti gli interventi straordinari per il periodo  in cui il Coronavirus tanto influirà sulle attività produttive, dei servizi e del sistema scolastico pubblico.

Si tratta ora di correre ai ripari per rimediare la dimenticanza governativa. Vi sono già degli interventi a livello parlamentare da registrare, mentre corre l’obbligo di sottolineare come al riguardo non sia ancora giunta una parola chiara da parte del Ministero della Pubblica Istruzione.

Al Senato, i parlamentari Binetti, De Poli e Rizzotti hanno chiesto un impegno del Governo al fine di prevedere “la detraibilità integrale del costo delle rette versate alle scuole pubbliche paritarie dalle famiglie nei mesi di sospensione della didattica tenendo conto del «costo standard di sostenibilità per allievo» come definito dal Ministero dell’economia e delle finanze”.

Sempre al Senato, i parlamentari Laforgia, Errani, De Petris, Grasso, Ruotolo, Nugnes hanno presentato un emendamento  nel corso della discussione dei provvedimenti in materia di Cassa integrazione in deroga  per il personale degli istituti e delle scuole paritarie.

 

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