Ieri sera abbiamo assistito ad una pessima pagina di informazione politica da parte del servizio pubblico affidato alla Rai. Il Tg2 da tempo si è trasformato in un autentico bollettino del centrodestra in generale e, nell’occasione, di Giorgia Meloni e di Fratelli d’Italia, in particolare.

Sorvoliamo sul fatto che nessuno ha chiesto a Giorgia Meloni come concilia le denunce che muove alle condizioni dell’Italia con i ruoli da lei svolti nelle lunghe stagioni in cui il centrodestra ha governato il Paese. O davvero pensa che i nostri problemi siano nati solamente da quando è andata all’opposizione? Passiamo sopra il fatto che non le è stato chiesto conto delle tante affinità che il suo partito ha con quel “sovranismo” che è lo stesso ad animare Putin. Sorvoliamo sul fatto che nessuno le ha chiesto che cosa stia accadendo nel centrodestra, visto che nessuno della Lega ha partecipato alla sua Conferenza programmatica di Milano e che ora è in attesa di vedere se Salvini “passerà almeno a salutare”. Passiamo sopra  sul fatto non si è approfondito su come Fratelli d’Italia intenda andare oltre le chiacchiere da “Bar Sport” dopo aver sentito solamente degli slogan i quali, semmai, a differenza di quanto si dicono da soli, confermano che quelli di Fratelli d’Italia non sono affatto in grado di governare un Paese moderno ed evoluto com’è il nostro.

Tante altre cose ci sarebbero da aggiungere per dimostrare l’inconsistenza di questa destra italiana che vive solo di parole d’ordine ad effetto e di come una buona parte del giornalismo nostrano si metta sempre e solamente al servizio del politico di turno che sembra essere premiato dai sondaggi del momento. Il guaio è che ieri sera, ancora una volta, non abbiamo seguito una trasmissione basata sul contraddittorio. Non solo, ma su temi delicati come quelli della guerra in corso in Ucraina si è utilizzando come studio televisivo quello di Fratelli d’Italia allestito presso la Conferenza programmatica milanese e i due presenti di Fratelli d’Italia, gli unici a partecipare, se la sono suonata e cantata come a loro è meglio parso.

Perché dobbiamo continuare a pagare il canone se questa è l’informazione oggi offerta dalla Rai? Mentre i vertici di Viale Mazzini preferiscono occuparsi di altro e finiscono per risolvere i problemi della comunicazione politica lottizzando in un modo tanto volgare da far rimpiangere la vecchia lottizzazione della Prima repubblica. Quella, almeno, utilizzava giornalisti che si preoccupavano di salvare un po’ del loro decoro?

Continuando così, il cavallo di Viale Mazzini morirà definitivamente.

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