Dopo l’incontro promosso dalla “Rete di Trieste” e i due convegni che, nel mese scorso, si sono svolti su impulso dei cattolici del Pd, si è aperto un nuovo fronte sullo scenario politico italiano. Un fronte che potrebbe avere  ricadute importanti  sui futuri equilibri italiani. Sia nella società civile, sia nella rappresentanza politica e parlamentare.

I cattolici democratici – ricordiamolo soprattutto ai giovani – hanno avuto  un’influenza determinante nella costruzione della Repubblica e nel successivo  consolidamento della  nostra democrazia. Ciò nonostante, con  lo scioglimento della Democrazia Cristiana nei primi anni ’90, questo filone politico ha subito una frammentazione e una perdita di identità. Oggi, in una società  profondamente cambiata e, in certi casi addirittura stravolta, la presenza di cattolici democratici in politica rimane non solo attuale, ma necessaria per garantire un equilibrio tra valori, giustizia sociale e bene comune.

 Il ruolo storico dei cattolici democratici

La DC ha rappresentato per quasi cinquant’anni il perno della politica italiana, garantendo stabilità istituzionale e promuovendo una visione ispirata alla Dottrina Sociale della Chiesa. Durante la Prima Repubblica, la DC ha favorito lo sviluppo economico, la costruzione del welfare state e l’integrazione europea, opponendosi ai totalitarismi e mediando tra diverse sensibilità politiche. Con Tangentopoli  e la fine dei partiti tradizionali, la DC si è dissolta e i cattolici democratici si sono divisi tra diverse formazioni politiche, perdendo la loro coesione e capacità di incidere in modo unitario sul panorama politico nazionale.

Oggi, purtroppo, la politica italiana è caratterizzata da un crescente individualismo, dalla polarizzazione tra populismi e tecnocrazia e da una forte crisi di rappresentanza. In un contesto del genere, la presenza dei cattolici può offrire un contributo essenziale su diversi fronti: Innanzitutto sulla difesa della democrazia e dei valori costituzionali: I cattolici, in politica e nelle istituzioni, hanno sempre difeso una democrazia partecipativa e solidale, opponendosi alle derive autoritarie e promuovendo la tutela dei diritti fondamentali. In un’epoca segnata da spinte sovraniste e antieuropeiste, il loro contributo è cruciale per rafforzare il ruolo dell’Italia in Europa e la coesione sociale nel Paese. I cattolici poi si sono sempre battuti per la  promozione della giustizia: la Dottrina Sociale della Chiesa  ha sempre ispirato un impegno per la difesa dei più deboli, per il lavoro dignitoso, per un’economia equa e sostenibile. Oggi, con le disuguaglianze in crescita e la crisi del welfare, una politica ispirata ai valori cristiani può contribuire a ridurre il divario tra ricchi e poveri, a tutelare i lavoratori e a promuovere la solidarietà. Un altro tema caro ai cattolici è stato quello della centralità della famiglia e delle comunità locali.

In un’epoca di crisi demografica e di individualismo sfrenato, il sostegno alla famiglia, alla natalità e alle reti di prossimità è fondamentale per garantire la coesione sociale. Il cattolicesimo democratico, inoltre, ha sempre promosso politiche a favore della famiglia, senza cedere a estremismi ideologici. E infine, c’è il fronte della questione morale che in questa seconda Repubblica si ripropone in forme e modi ancora più  sfacciati che nella prima. Ecco perché, dopo gli scandali che hanno minato la fiducia nelle istituzioni, è necessario un recupero di etica pubblica e di responsabilità politica. L’impegno dei cattolici può favorire una cultura della legalità e della trasparenza nella gestione della cosa pubblica.

Un’identità tutta da ricostruire

Purtroppo, dopo la fine della DC, i cattolici italiani si sono divisi tra il centrosinistra e il centrodestra, perdendo una chiara e autonoma  identità politica. Oggi, però, vi è una rinnovata esigenza di questa tradizione politica, capace di dialogare con il mondo laico senza rinunciare ai propri valori. L’obiettivo non è quello di una mera riproposizione della Democrazia Cristiana, ma la costruzione di una proposta politica moderna, capace di interpretare le sfide del nostro tempo con una visione basata sul bene comune, sulla solidarietà e sulla partecipazione democratica. La società italiana, sempre più frammentata e attraversata da tensioni sociali, ha bisogno di una politica ispirata ai valori della solidarietà, della giustizia e della partecipazione democratica. Oggi, di fronte al rischio concreto di smarrire i valori che si imposero nella coscienza civile del  secondo dopoguerra – e cioè libertà, democrazia,  europeismo ed atlantismo –  la presenza dei cattolici può dare un contributo fondamentale. E questo non solo in Italia ma anche in Europa – un continente sempre più scioccato dalla Dottrina Trump – per colmare quel vuoto valoriale dell’odierno dibattito pubblico e soprattutto per ricostruire un Paese più solidale, meno frammentato e più fiducioso nel suo futuro.

Michele Rutigliano

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