Gli squilibri climatici li vediamo, li fiutiamo e li sentiamo sulla nostra pelle. Siccità, riduzione dei ghiacciai, fioriture anticipate, smog, temperature elevate e scombinate tra nord e sud, mari inquinati e montagne di rifiuti.

La terra e il cielo gemono e presentano il conto per la nostra colpevole trascuratezza. E se crediamo che il creato sia il dono che Dio ha affidato alla cura degli uomini, siamo doppiamente colpevoli.

È così mentre il Presidente Trump in nome della sacralità del PIL straccia i faticosi accordi raggiunti per la riduzione dei gas serra, aumenta la consapevolezza civica. Gli esseri umani sono parte delle leggi naturali, dalla terra veniamo e ad essa torniamo. “L’uomo è infinitamente piccolo di fronte alla Natura, ma infinitamente grande se accetta di farne parte” diceva B. Pascal.

Il diritto all’esistenza  a partire dai più deboli e il diritto della terra ad essere abitata e non depredata, sono legati, ma oggi sono diritti friabili. E cosi le nuove generazioni impugnano la bandiera dello sviluppo sostenibile.

Vasta eco ha suscitato la denuncia della sedicenne Greta Thunberg che ha portato la sua battaglia ambientalista al Forum economico di Davos. «La nostra casa va a fuoco, sul clima non voglio la vostra speranza, voglio che entriate nel panico» ha detto davanti all’elite della finanza mondiale. Da mesi attua uno sciopero della scuola, un giorno alla settimana, per sensibilizzare la politica. Una giovane onda mondiale disponibile a mettere in discussione i nostri stili di vita e sistemi produttivi. Ed è di questo grido che si e’ occupato il recente vertice Onu riunito a Nairobi.

E qui sta la lungimiranza di Papa Francesco che con l’enciclica “ Laudato Si “ ha indicato nell’ecologia integrale che tiene insieme l’intangibilità dell’uomo con quella della terra, la rotta per le nuove politiche di questo secolo. Il Creato e la vita umana sono affidate alle nostre cure ma non sono nelle nostre disponibilità.

E da qui, quindi, deriva la necessità di una rivoluzione morale, sociale, culturale , economica e politica. Il nostro vivere insieme e la ricostruzione delle nostre città si rigenerano con le culture dello sviluppo sostenibile e dell’economia circolare.

E’ questo è  il tema e compito che devono caratterizzare il rinnovato impegno in politica dei cattolici tanto sollecitato dalla CEI. Non è tanto la generica formula del partito di centro che può trovare audience nell’opinione pubblica, quanto invece idee e battaglie che colgano la sensibilità e consenso dei cittadini, a partire dai giovani.

Sturzo si affermò grazie alla forza delle idee. L’etica del bene comune oggi recupera il nesso con la cura del creato. E’ questa la nuova obbligazione che lega la responsabilità di ciascuno al rosario di tutte le creature che vivono nello splendore e dolore della Terra.

Alberto Mattioli

 

Foto utilizzata in questo articolo ripresa da Shutterstock

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