Le elezioni del 2018 sono sufficientemente lontane, quelle del 2023 pure. Lontanissime, anche se saranno nel 2020, perché non c’è niente di più lontano di quello che si vuole non arrivi mai. E allora non stupisca se qualcuno, pervicacemente, ha ripreso le vecchie decennali abitudini, nella fattispecie ritenere che nulla sia cambiato e che in fondo non ci sia nulla da cambiare. Del tipo: i cattolici continuino a sparpagliarsi nei vari partiti, tanto non c’è bisogno di un loro partito di riferimento.

Santa ingenuità. Santissima ingenuità. Abbiano passato sei mesi a leccarci le ferite, dopo il marzo di due anni fa. Ci siamo detti e stragiurati che mai, mai più sarebbe successo. Che il mondo cattolico non avrebbe più accettato di fare la bella statuina mentre gli altri si danno da fare a centrocampo, come il padre di Marty McFly al gran ballo del liceo in “Ritorno al Futuro”. E invece no. Mentre migliaia di cattolici si danno da fare, in queste ore, per trovare un momento di identità, di unità e di impegno per il bene del Paese, è ripresa la tiritera di chi dice: “Ma perché? Non c’è bisogno!”.

C’è bisogno, ce n’è davvero. Davvero si pensa che il Pd, essendo antisalviniano, sia di per sé garanzia dei valori eticamente non negoziabili? Si chieda un parere alla Cirinnà. Oppure si guardi alla manfrina sul sostegno alla famiglia all’interno della maggioranza giallorossa (Graziano Delrio, oggi campione della causa, avrebbe potuto effondere lo stesso impegno quando a Palazzo Chigi c’era il suo mentore Renzi, che oggi spaccia la sua neonata formazione politica come protettrice del ceto medio e della famiglia, come se il Jobs Act lo avesse inventato un altro. Anche questi sono valori non negoziabili).

Abbiamo il coraggio di dircelo: se difesa dei valori etici e sociali deve essere, la delega ad altri è una fregatura che ci autoinfliggiamo. Fare rete non basta. Non basta sperare che un fischio e si va all’adunata, forti e compatti come un sol uomo. Si guardi alla questione del fine vita: 76 associazioni (anche la nostra), un plotone di parlamentari ed ex parlamentari sinceramente intenzionati e motivati, una questione su cui amplissimi spazi della pubblica opinione ci erano vicini. Neanche un rinvio, siamo riusciti a ottenere. Caporetto. Per fare politica, per essere incisivi, bisogna dotarsi degli strumenti della politica: è una regola, prima ancora della politica, della vita. Se non sei nessuno, nessuno ti considera.

Figuriamoci se qualcuno lo farà mai sul serio, alle prossime politiche. Che potrebbero anche non essere per nulla lontane. Magari già nel 2020: così lontane così vicine. E le potrebbe sempre vincere quello che bacia i rosari, e allora addio solidarietà e tutte le cose che vorremmo. Perché se si rinuncia a combattere per i valori irrinunciabili vince sempre chi ti spaccia la loro ciofeca.

Strider

Immagine utilizzata: Shutterstock

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