Brutto scherzo di Victor Orban a Giorgia Meloni. Non solo non ha mantenuto la promessa che le fece di entrare tra i Conservatori europei subito dopo il voto, ma si è messo a farle una concorrenza spietata creando un gruppo di estrema destra assieme a transfughi cechi e austriaci.

Riprendono lo slogan di Trump in versione europea: “Facciamo di nuovo grande l’Europa”. Si aprono ad altri, e sembra che, subito, abbiano suscitato l’interesse di Matteo Salvini. Chissà la Le Pen che, però, è troppo presa con le elezioni in casa propria. È, quindi, costretta a stare attenta a quello che fa con “scomodi” alleati esteri soprattutto nel corso della settimana del ballottaggio.

Orban ha lanciato la nuova formazione dei “patrioti”. Ha invaso lessicalmente l’area meloniana. Polpetta avvelenata soprattutto perché Orban oggi rappresenta la punta più estrema del filo putinismo. Passaggio che la Giorgia Meloni non si può permettere assolutamente, visto come il suo principale punto di forza nello scenario internazionale sia costituito da una inedita, ma convinta, intesa con gli americani.

Al di là della domanda su come si possa concepire un’Europa fatta da “patrioti”, cioè da nazionalisti tra di loro contrapposti su tanti punti dell’agenda dell’Unione, resta la conferma di una profonda divisione che spacca le destre, aumenta il numero di quelli che le vogliono guidare, Meloni, Le Pen e Orban, e indeboliscono ulteriormente la capacità di contrattazione della nostra Presidente del consiglio.

Giorgia Meloni, dopo essersi persa per strada cechi e polacchi di destra, deve subire lo “scippo” di altri preziosi voti da parte di quell’Orban che lei ha coccolato per mesi e mesi. Adesso i suoi Conservatori non sono rappresentano più la terza formazione nel Parlamento di Strasburgo.

Il detto sugli epuratori, secondo cui trovano sempre qualcuno che li epura, vale anche per i “patrioti” : trovi sempre chi pensa di esserlo di più …

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