Gli ultimissimi conteggi delle schede votate per le elezioni dell’Assemblea dell’Irlanda del Nord diranno se il  partito repubblicano Sinn Féin, espressione di una buona parte della comunità cattolica, sarà da solo, o a pari merito con il Partito Democratico Unionista, sostenuto dai protestanti, riuscito per la prima volta in 71 anni a diventare il primo partito dell’Ulster.

Fino ad oggi, da quando è nata l’Irlanda del nord nel 1921, la maggioranza dei seggi è sempre andata agli Unionisti che, come dice il nome, vogliono che questa parte dell’isola irlandese resti unita alla Gran Bretagna e parte del regno Unito.

Ma il clamoroso risultato dello Sinn Féin, il braccio politico dell’Ira, non significa che questo porti alla riunificazione irlandese che, come ha ricordato la leader del partito, Michelle O’Neill, resta l’obiettivo strategico dei repubblicani. Tutto è ancora regolato dal Northern Ireland Act del 1998 – frutto dell’accordo tra le due comunità che si sono sanguinosamente scontrate per oltre trent’anni- secondo il quale l’Irlanda del Nord resta parte integrante del Regno Unito e “non cesserà di esserlo senza il consenso della maggioranza del popolo dell’Irlanda del Nord”.

Nel frattempo è intervenuta la Brexit contro cui si è espressa gran parte del voto nord irlandese dei preoccupati dalla fuoriuscita dall’Unione europea che pure ha avuto una sua parte determinante nel consentire la tenuta degli accordi tra protestanti e cattolici e a migliorare le condizioni della regione. Ma stando agli ultimi sondaggi, in caso di referendum la maggioranza voterebbe per non abbandonare il Regno Unito. Questioni interne e prospettive economiche ed internazionali non concorrono a definire una posizione univoca su di un tema che affonda la propria esistenza in radici tanto lontane e tanto insanguinate.

Così le prime dichiarazioni dei vertici dello Sinn Féin hanno un doppio profilo. Mentre c’è la rivendicazione da parte dei repubblicani per la guida del Governo di unità regionale, la prospettiva di arrivare ad un referendum sul restare parte del Regno Unito o riunificarsi con la Repubblica d’Irlanda, sarà cosa da valutare nell’arco dei prossimi cinque anni.

 

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