Due sere fa sulla 7  il sondaggista Pagnoncelli invece di limitarsi alla solita litania sulle percentuali dei partiti è entrato nel merito di importanti questioni cui guardano gli italiani.

I generici sondaggi sul gradimento dei partiti sono venuti infatti a noia con le loro variazioni da zero virgola e con la realtà vera dell’astensionismo che abbiamo di fronte.

Il polso del Paese lo abbiamo con i giudizi sui problemi concreti e sulle decisioni prese, o i silenzi, sui fatti del mondo che scuotono persino la coscienza.

Così, il sondaggio di Pagnoncelli questa volta non si è occupato di sapere cosa gli italiani pensino del Governo Meloni o dei partiti in termini generali. Ha chiesto il giudizio su salari, tasse e la loro percezione dei risultati raggiunti in campo economico. E questo all’indomani della autocelebrativa intervista concessa da Giorgia Meloni per cantare risultati che gli italiani non vedono.

Difatti, i due terzi, il 75%, non vede alcun miglioramento delle loro condizioni e delle loro entrate. Grosso modo lo stesso vale per due questioni internazionali, come quelle che richiamano  il giudizio su Trump e sulla guerra di Israele contro Gaza.

In buona sostanza siamo di fronte ad una bocciatura senza appello per Giorgia Meloni, per il suo governo e la sua maggioranza.

Ne emerge un totale dissociazione tra quello che pensa la Meloni e l’opinione degli italiani. Sia sui presunti successi interni, sia sui suoi rapporti con Trump e Netanyahu. Entrambi i quali sono considerati da Giorgia Meloni dei veri e propri alleati. Questo non è gradito dalla enorme maggioranza degli intervistati.

E dunque stona il silenzio sul massacro in corso a Gaza a seguito dell’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023. Un silenzio oggetto di polemica anche in relazione ad un provvedimento in esame dinanzi alla Commissione difesa del Senato. Il quale prevede l’acquisto di tecnologia militare proprio da Israele. Cosa che sta portando sul web ad una vera e propria rivolta.

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