Il recentissimo sondaggio globale Ipsos “People and Climate Change”(CLICCA QUI disponibile in lingua inglese) rileva una crescente preoccupazione a livello mondale dove è presente l’ansia per il cambiamento climatico in aumento in 18 Paesi su 27 rispetto alla analoga rilevazione dello scorso anno. Ma il paradosso è che sempre meno persone sentono la responsabilità personale nella lotta alla crisi ambientale provocata dalle nutazioni del clima, nonostante il 62% riconosca che l’inazione rischia di danneggiare le generazioni future.

Crescono comunque le preoccupazioni economiche. Molti europei, in particolare, temono l’aumento dei costi energetici legato alla transizione verso le energie rinnovabili, che incide sulla ricettività pubblica alle iniziative per il clima. Tra gli abitanti dei paesi del G7 è avvertito come tema particolarmente preoccupante. Ma sempre nel gruppo del G7 emergono i cali più significativi sia nell’impegno personale, sia nella richiesta di maggior impegno del proprio governo. Ad eccezione dell’Italia, unica eccezione, perché gli italiani ritengono in maggioranza che sia necessario un maggiore impegno nazionale. Questo solleva interrogativi sulla leadership globale nella lotta al cambiamento climatico e sulla percezione di responsabilità nei paesi industrializzati.

 

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