Anche l’ultimo rapporto del Censis pubblicato ieri (CLICCA QUI) fa cadere le braccia. Irrisolti i problemi storici degli ultimo decenni, emerge che anche quello che avrebbe dovuto essere un grande elemento per invertire la rotta, e cioè il Pnrr, non sta portando alcun effetto positivo alla crescita del Paese.
Il Pnrr continua a rimanere in larga parte un mistero. Molto poco di conosce sui progetti. Sappiamo solo che siamo uno dei paesi che ha ricevuto più finanziamenti. Il che significa pure, però, un aumento dell’indebitamento giacché due terzi circa dei fondi ricevuti non sono a fondo perduto. Certo, se invece il Pnrr riesce a diventare un volano virtuoso quel debito potrebbe servire per risollevare le nostre sorti.
Ma i dati disponibili non confermano questo. Ad oggi, su oltre 194 miliardi stanziati, che dovrebbero coprire i costi di 256.792 i progetti attivati per i quali finora sono stati ammessi al finanziamento 136,5 miliardi, ma con solo 51,3 miliardi di spesa effettiva.
Alcuni dati sono particolarmente preoccupanti come quelli che riguardano il Ministero del Lavoro. A fronte di 9,4 miliardi stanziati la spesa è stata finora di 222 milioni di euro. Non è da meno il Dicastero dell’Agricoltura che ha speso solo il 4,8%, quello delle
Per quanto riguarda i dati per le Missioni del Piano la 1 (Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura e Turismo) presenta un livello di spesa pari al 44,4%; la 2 (Rivoluzione verde e transizione ecologica) è al 29,7%; la 3 (Infrastrutture per una mobilità sostenibile) è al 27,8%; la 4 (Istruzione e ricerca) e’ al 22,4%; la 5 (Inclusione e coesione) è all’8,2%; la 6 (Salute) è all’11,6%; la 7 (REPowerEU), non ha ancora effettuato alcuna spesa.