Un emendamento-rapina di iniziativa leghista al D. d. l. concernente la legge finanziaria 2025 è stato approvato nottetempo, aumentando il costo complessivo (provvisorio) da 11,6 miliardi di euro a 13,6. Questo atto, semiclandestino e fuori da ogni logica, giuridico-economica, induce inevitabilmente ad alcune considerazioni:
a) nulla cambia, mutatis mutandis nell’orizzonte degli investimenti pubblici nazionali, destinati da sempre a subire consistenti, vistosissimi incrementi sulla spesa preventivata all’inizio del progetto; e da oltre mezzo secolo detta usanza, assurda, incivile, tutt’altro che urbana, si ripete nell’ambito dello “Stretto di Messina s. p. a.”, notoria società malfamata del nostro sistema;
b) si tratta della tipica operazione a carattere finanziario, finemente studiata a tavolino (scrivania) dai colleghi “tecnici” del MEF, Ministero economia e finanze, succubi del potere politico del governo, con cui viene sottratta una cospicua somma ai “poveri”, comunità territoriali, per elargirla ai “ricchi” imprenditori e affaristi. E mi spiego meglio: i due miliardi in questione vengono spostati dal capitolo di spesa “Fondo di sviluppo e coesione”, destinato alle infrastrutture, alla competitività ed alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade per incrementare quel progetto, fantasmagorico e futurista che neanche Marinetti e la sua corrente letteraria avrebbero potuto immaginare. Tra l’altro si tratta di un documento progettuale che ha dovuto superare molte e serie difficoltà prima di superare, solo di recente (dopo oltre un anno!) le distinte fasi di valutazione di impatto ambientale e idrogeologico da parte degli organismi tecnico-amministrativi dello stesso Dicastero guidato dal geniale ministro/vicepresidente leghista, tartassato ogni dì da vignettisti e cabarettisti!
c) cui prodest? A chi giova tutto ciò, se è ben noto ed accertato che al popolo del nord Italia questa, colossale, improbabile grande infrastruttura non interessa affatto, almeno in linea generale (esclusi quelli che mangeranno la torta …), tant’è che le percentuali di voto e nei sondaggi sono ormai assestate su una sola cifra, mentre ricordiamo altissimi risultati alle precedenti europee Evidentemente gli interessi economici, dicasi appetiti che ruotano attorno e che si inizia a condividere lobbisticamente, sono talmente forti e consolidati che nessuno osa democraticamente fermarli o contenerli, neanche stavolta confermando una pessima consuetudo contra legem. E se lo farà la magistratura … verrà, ovviamente, tacciata di soggezione all’ideologia comunista.
In fondo nulla di nuovo si scorge dallo scenario parlamentare ed istituzionale, quindi mi viene in mente un modo di dire siciliano che rievoca la mala sorte toccata alle regioni del Sud, definita la “questione meridionale”: se tutto va bene, simo fottuti … E neanche potranno lamentarsi gli elettori di Destra delle strade malmesse, pericolose e spesso anacronistiche, dato che bisogna rispettare le decisioni adottate da chi è stato da loro stessi a governare questo, strano, contraddittorio Paese.
Michele Marino