Mentre gli italiani combattono ogni giorno con tasse, tributi, adempimenti burocratici e un’inflazione in crescita – costo del pane a livelli inauditi, quello dei carburanti incontenibile nonostante le promesse elettorali di abolizione delle accise – i politici italiani ed europei si combattono tra loro sulla strategia e se combattere strenuamente la Federazione russa, oltre a quale atteggiamento adottare verso il nostro (ex?) alleato statunitense.
Posto che si riaffaccia sulla scena nazionale un movimento pacifista, sostenuto dalla chiesa cattolica e dal pensiero forte e costante di Papa Francesco, il quadro è tutt’altro che confortante a causa dell’assenza di una Difesa comune europea, la qual cosa non rende credibili né il governo, né le istituzioni comunitarie. In particolare il vicepresidente e commissario Fitto si è spinto ad affermare che i finanziamenti comunitari per la coesione sociale, cioè per i servizi essenziali della “gente comune”, potranno essere distolti a favore delle spese militari, oddio no!
Va ricordato che, ad oggi, l’Europa ha speso nell’ultimo triennio quattro vote di più della federazione russa, anche in virtù di una gestione leggera, per usare un eufemismo, nell’acquisto degli armamenti e tecnologie, avvantaggiandosi di un sistema giudiziario inadeguato a vigilare su tale lobbismo, scellerato e non trasparente, sicché la “ragion di Stato” funziona in modo da salvare e condonare di fatto senza alcun rispetto per l’etica e le regole contrattuali.
La disparità di vedute, eclatante sia tra i tre partiti della maggioranza governativa, che tra le opposizioni e all’interno dello stesso partito (P.D.) non può essere accettata dal buon senso dei governati che non percepiscono una politica estera coesa e chiara, né una governance difesa che sia capace di pianificare e coordinare efficacemente le strategie in tema di cyber sicurezza, nucleare e protezione civile, ovvero di dotarsi di una prospettiva satellitare.
Ma chi è il responsabile primo di questo sfacelo e caos magmatico? La nostra, amata e indiscussa presidente, tedesca, Von der Leyen, bellicista dell’ultima ora, alquanto sprovveduta personalità istituzionale per i seguenti motivi:
a) la decisione di reagire istantaneamente al decisionismo di Trump, in modo un po’ nevrastenico e forse poco razionale, non ricorda affatto le ragioni che ispirarono agli statisti italiani, francesi e tedeschi, la fondazione della comunità europea;
b) l’aver scelto la parola “riarmo” è troppo forte e oltranzista per un continente che da 80 anni vive in un clima di pace sociale e che, sulla base dei sondaggi popolari, non ha alcuna intenzione di cambiare “sistema”.
Rebus sic stantibus, … non ci resta che pregare e sperare nella divina provvidenza.
Michele Marino