Percorsi di Secondo Welfare ha analizzato il rilievo ricevuto dal Welfare nella Legge di Bilancio 

In queste settimane abbiamo approfondito come la Legge di Bilancio intervenga su alcune aree di politica sociale: natalità e famiglia, welfare aziendale, povertà, povertà educativa e salute mentale. Dopo l’infografica di sintesi, vi proponiamo alcune considerazioni sulla Manovra e un’analisi dei provvedimenti più significativi.

Una sintesi dei principali effetti della Legge di Bilancio 2025 sulle politiche sociali

Meno risorse e poco universalismo
Diciamo subito che nel complesso le risorse per il sociale sono diminuite e che, anche quest’anno, il Legislatore ha scelto di non puntare su misure strutturali ma sui bonus, cioè provvedimenti che hanno una durata limitata nel tempo.

Inoltre, le spese previste si distinguono per una forte categorialità ben lontana dal principio dell’universalismo: i fondi stanziati sono nella maggior parte dei casi destinati a specifiche categorie e non a chiunque abbia un determinato bisogno cui non riesca a far fronte.

Si conferma poi la scelta di usare l’ISEE – il non proprio trasparente indicatore sintetico della situazione reddituale – per l’accesso alle misure, il che frammenta ulteriormente la platea dei beneficiari.

Una storia che si ripete
Scherzando, ma non troppo, mentre analizzavamo la Manovra ci siamo detti che anche quest’anno si sono confermati i limiti che mettiamo ciclicamente in luce quando viene pubblicata una nuova Legge di Bilancio.

In un certo senso, sembra di essere intrappolati nel Giorno della Marmotta come nel film Ricomincio da Capo, nel quale il protagonista rivive continuamente il medesimo giorno.

Anno dopo anno ci troviamo infatti a commentare gli stessi problemi: bonus, categorialità, frammentazione. Una situazione da cui si potrebbe uscire facendosi le domande giuste, guardando i dati di realtà e immaginando nuovi modi per affrontarli.

Riflessioni pro futuro
In questo senso, la nostra speranza è che per la prossima Manovra il Legislatore riesca a cogliere i segni che vengono da osservatori, operatori ed esperti di welfare che, come noi, ogni anno segnalano la necessità di un cambio di rotta per intervenire strutturalmente su alcuni dei principali problemi del nostro Paese.

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