Pochi giorni fa gli astronomi hanno rilevato la presenza di ossigeno in una galassia distante 13,4 miliardi di anni luce dalla Terra chiamata JADES-z14-0, la più lontana mai scoperta. Ho voluto allora calcolare quanti fossero i chilometri corrispondenti a quegli anni luce, ed è venuto fuori un numero incredibile: 132.451.000.000.000.000.000.000, ovvero centotrentaduemilaquattrocentocinquantuno miliardi di miliardi!!!!!
Ho cercato allora di immaginare cosa potrebbe accadere se una delegazione proveniente da uno dei pianeti di quella galassia decidesse di venirci a trovare, ad esempio per proporre scambi commerciali, perché magari hanno scoperto che noi possediamo cose che loro non hanno, come la cioccolata o le ostriche. O, magari, per promuovere l’arrivo di qualche centinaio di milioni di turisti. Mi sono quindi chiesto a chi potrebbero rivolgersi per eventuali trattative, e ho pensato che le Nazioni Unite sarebbero il normale interlocutore. Sappiamo però che l’ONU ha spesso le sue potenzialità bloccate dal possibile veto delle cinque nazioni al Consiglio di Sicurezza, per cui sarebbe necessario trovare un accordo tra di loro per definire i possibili ruoli.
Ma se gli ipotetici visitatori scoprissero che c’è una guerra in corso che coinvolge molti di quegli attori principali, e diventassero titubanti nel proseguire le trattative? Allora gli faremmo sapere che la Pace è vicina, che ci sono accordi in fieri tra USA e Russia: c’è solo da riportare alla ragione tutti quelli intenzionati a far proseguire i combattimenti, rischiando di sabotare il futuro del Pianeta. I visitatori probabilmente deciderebbero di congedarsi, facendo sapere che sarebbero ritornati quando i riottosi avessero riacquistato l’uso della ragione.
Abbandonando la fantascienza e tornando ai fatti contingenti, si deve constatare che Francia e UK agiscono come se non ci fossero in gioco la sorte dei soldati in campo in Ucraina, le sofferenze dei civili e tantomeno la sicurezza dell’Europa, che nessuno ha mai verosimilmente minacciato: è solo una banale ma tragica questione di prestigio nonché di confronto muscolare contro l’eterno nemico, la Russia?
Parlare oggi di un contingente di “rassicurazione” da inviare in Ucraina è una chiara dimostrazione di confusione mentale e approssimazione nelle decisioni politiche. Proporre peraltro un kit di sopravvivenza di tre giorni è la definitiva debacle dell’intelligenza umana o, perlomeno, di quella di una buona parte della classe dirigente europea.
Se poi gli ipotetici visitatori decidessero di ritornare, penso che chiederebbero di avere come interlocutori gli unici con reale potere decisionale: USA e Cina. E potrebbero non essere le prese di posizione dell’Europa a interessare i visitatori, anche se questa diventasse una potenza militare, in quanto manca, e purtroppo mancherà per un po’, una reale guida politica.
Massimo Brundisini