Gli amici campani, coordinati da Alfonso Barbarisi, hanno condotto in porto una importante iniziativa politica, che interpreta puntualmente il valore dell’ “autonomia” che – con l’ispirazione cristiana ed il riferimento alla cultura politica del cattolicesimo democratico – rappresenta la ragione fondativa di INSIEME.

Il partito concorre, infatti, alla creazione di una lista – di “Per”, e di cui fa parte anche la rete Civica Campana – che prende parte alla consultazione regionale del mese prossimo, in una posizione di indipendenza e di piena autonomia sia dalla destra che dalla sinistra. In altri termini, mette in campo – per la prima volta esplicitamente sotto l’insegna del partito – quell’ “alternativa di sistema” che denuncia e contraddice l’abusata logica maggioritaria e bipolare, che blinda il sistema politico e soffoca, in una letale camicia di forza, la vitalità civile e democratica del nostro Paese.

Per non andare lontano, ne abbiamo conferma anche oggi, grazie al vistoso decremento, una volta ancora, della partecipazione al voto, in Toscana, Regione che in quanto a vivacità politica non si è mai fatta mancare nulla. Addirittura il 15% in meno rispetto a cinque anni fa.

In Campania nasce una coalizione che non si interpone tra i due poli dello schieramento, bensì si colloca fuori dal loro perimetro, lo mette in discussione e si fa carico di offrire una nuova prospettiva politica ad un Paese in “surplace”.

Si tratta di una iniziativa sicuramente importante sul piano regionale, ma – osiamo dire – esemplare e rilevante anche in ordine alla politica nazionale. Infatti, segnala ed esperimenta un cambio di paradigma di cui l’Italia avrebbe bisogno, nell’intera gamma del suo ordinamento istituzionale e democratico.

Un primo passo che viene da lontano, dalla coerenza di una linea politica dalla quale, fin dalla sua prima origine, non abbiamo mai decampato. Ed un passo che potrebbe portare lontano ed aprire emblematicamente la strada verso la creazione di una forza che nasca, cresca e, via via, si sviluppi al di fuori del perimetro dell’ attuale sistema.

Da qualche parte bisogna pur cominciare un’opera di trasformazione che prenda il via dal quadro complessivo delle forze politiche in campo e coinvolga le tante articolazioni anchilosate di un Paese che non riesce a trarre frutto dalla ricchezza del suo pluralismo sociale e culturale.

Il progetto cui concorriamo in Campania, ci offre anche l’occasione per ribadire cosa intendiamo per “autonomia”. In nessun modo, un atteggiamento apodittico ed autoreferenziale e neppure una indifferenza rispetto al contesto delle altre forze in campo. L’autonomia di schieramento esige e suppone una “autonomia di elaborazione” politica, che va costruita con la pazienza necessaria, orientata ad un pensiero forte che sappia interpretare il mondo in cui ci stiamo inoltrando.

L’ “autonomia” come tale, ovviamente, non esaurisce in sé una linea politica. E’ il presupposto necessario su cui costruire un progetto che preveda un programma e la capacità di costruire rapporti di coalizione con altri soggetti che condividano lo stesso indirizzo. Ed, infine, la capacità di sviluppare il proprio ruolo non in forme pregiudiziali ed astratte, bensì comprendendo la natura del particolare momento storico in cui si agisce.

Domenico Galbiati

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