Ieri, il 7 ottobre, primo anniversario dell’attacco terroristico perpetrato da Hamas a danno dell’Israele, è stata indetta dal Papa come Giornata della pace.
Molti cieli del nostro Pianeta sono solcati da missili, droni e molte città sono bombardate. Dalla recente guerra d’Israele alla martoriata Ucraina, dai piccoli e grandi conflitti alle rivolte che affamano e lacerano i popoli dell’Africa e delle Americhe del Centro e del Sud. I venti di guerra e i fuochi di violenza stanno sconvolgendo interi Paesi.
In questo clima turbolento e in questo mondo disastrato si avverte sempre più il bisogno della pace, di quella durevole che riporti tranquillità nei e tra i popoli, saggezza e luce tra i vari governanti. Essa è stata invocata da più parti, dalla Chiesa in primis, dai Partiti, dalle Associazioni e sotto varie forme: preghiera, digiuno, marce e manifestazioni di vario genere.
Anche INSIEME-Molise, così come ha fatto il Partito in ambito nazionale, partito laico di ispirazione cristiana che ha nel suo DNA quale cardine principale la pace oltre che la solidarietà, il lavoro e la famiglia, si unisce al coro degli aderenti chiedendo che nel Medio Oriente il Governo italiano insieme all’Unione Europea e a tutti i paesi in grado di esercitare un’influenza sulle parti in conflitto, le spinga ad un accordo di cessate il fuoco capace di avviare un percorso di pace che riconosca i diritti di tutte le popolazioni coinvolte. Chiede inoltre che la comunità internazionale, i governanti, l’Europa, e tutti gli altri organismi sovrannazionali, affrontino il problema in modo univoco e trovino soluzioni che vadano alla riscoperta di un pensiero forte in riferimento e in nome di una pace duratura.