L’ azione politica di INSIEME ora deve guardare, come non mai, solo al bene dell’Italia. Per questo non escluderei  l’ipotesi di fare dono del  nostro saper guardare alle tematiche emergenti ,a cominciare dal Recovery Plan, a chi è  nei luoghi del dibattito politico e può lottare al nostro posto, perché ancora non presenti.  È chiaro che il parlamentare che facesse tesoro di questo dovrebbe compiere una opzione di campo,  fare un salto di qualità, al di là di ogni “certezza di schieramento”. È il tempo della SCELTA.

Noi di INSIEME abbiamo dato vita a questo cantiere politico alla ricerca, in realtà, di un Centro che altri non devono  sottrarci, né strumentalizzare, ma è vero pure che il nostro esserci è fuori da logiche di palazzo. Siamo un’ area democratica, né sovranista né populista. Guai a noi a svendere i nostri ideali e guai a noi a rimanere fermi. Ora abbiamo la visibilità minima ma utile per uscire fuori ed  offrire ciò che abbiamo costruito e stiamo ancora costruendo con il sacrificio di tanti. Barra dritta, ma usciamo per nuove consultazioni  con chi potrebbe essere d’ accordo con il nostro progetto d’ispirazione cristiana. Un anno fa già scrissi “dare a Cesare quel che è di Cesare è stato completamente frainteso con una divisione totale tra una religiosità attiva all’interno del movimento di appartenenza ed il quotidiano vivere da cittadini consapevoli e partecipi. Con la risultante però che le adesioni alla militanza attiva nei movimenti non ha reso, a livello di formazione, le persone consapevoli che il dato di fede dovesse essere tradotto soprattutto nelle relazioni con la vita reale. Prima di tutto come testimonianza attiva di un Credo in un Dio della Salvezza che trasforma la propria vita in vista di una beatitudine che già può essere anticipata su questa terra. In secondo luogo, come naturale traduzione del pensiero evangelico in tutte le azioni della nostra vita, compreso il rapporto con la politica attiva che nella fattispecie di ogni cittadino diventa azione di voto verso una rappresentanza politica che appunto sceglie come maggior testimone coerentemente al proprio credo”.

Alla luce dunque  dei nuovi scenari che la pandemia ha creato e forse ne creerà ancora di nuovi ,pensiamo  alle  tante criticità che stanno sorgendo nel  mondo giovanile,  credo sia  necessaria e urgente una riflessione da parte di tutte le rappresentanze del  mondo cattolico.

Ma  portiamo anche  a compimento tutte quelle  relazioni politiche già intessute con chi vuole il vero bene del Paese, tracciamo il nostro percorso facendo i conti col nuovo e liquido panorama politico. Prudenti  ma coraggiosamente generosi e attenti ai nuovi segni che la Provvidenza ci svela. Accorti ma altresì  distanti da coloro che ancora una volta non testimoniano coerenza morale o come ci ricorda la nostra Paola Baldassarre “chiunque si accosti alla nostra esperienza politica, dovrà offrire inconfutabili garanzie di coerenza, non solo e soltanto richiamando battaglie di incontrovertibile valore, dovrà prioritariamente rispondere di relazioni e contatti dentro e fuori i partiti di appartenenza! I parlamentari, quelli che tardivamente si sono accorti di noi, devono dare conto dei loro rappresentanti locali, le cui connivenze e contiguità con realta’ e mondi incompatibili con la nostra storia sono spesso  drammaticamente certificate! Cio’ nonostante continuano pervicacemente a confermarli con la complicità di un tesseramento la cui modalità  dobbiamo contrastare con tutte le nostre forze”.

Già, il nostro donare non può permettere sconti, non certo per un atteggiamento di superiorità  intellettuale  e morale, semplicemente perché le nostre radici richiamano all’onestà  che rende liberi.

In Fratelli Tutti si parla al n° 182 di carità politica, “quella che si esercita solo dopo aver maturato un senso sociale che supera ogni mentalità individualistica”. Noi di INSIEME abbiamo optato per questa linea da sempre. Questo  vuol dire  per noi  essere  un partito nuovo, dar  vita ad una  nuova mentalità politica, una nuova visione che va oltre i soliti steccati che abbiamo visto, anche in questi giorni, ben conficcati nel linguaggio, nei comportamenti, nello stile, nei tatticismi dei nostri parlamentari. INSIEME sarà il “nuovo microchip” che modificherà il dna della politica nazionale, europea e perché no, del mondo? Abbiamo di che sperare visti i piccoli traguardi positivi e continui. Dobbiamo “curare” la politica per conseguire l’obiettivo della sua guarigione. La cura sarà l’atteggiamento giusto con il quale andremo a sanare le disuguaglianze, quei diritti violati da logiche perverse. Ci ricorda Papa Francesco ( 1 gennaio 2021): “La bussola dei principi sociali, necessaria a promuovere la cultura della cura, è indicativa anche per le relazioni tra le Nazioni, che dovrebbero essere ispirate alla fratellanza, al rispetto reciproco, alla solidarietà e all’osservanza del diritto internazionale. A tale proposito, vanno ribadite la tutela e la promozione dei diritti umani fondamentali, che sono inalienabili, universali e indivisibili.”

A noi è dato il compito di trasformare tutto questo in buone pratiche nel nostro Paese .

Oggi la pandemia ci sta aiutando a fare luce sulle priorità della vita e dunque ha stanato i nostri imbrogli, ha riposizionato le nostre forze e capacità ridimensionando il nostro ego, giunto a deliri di onnipotenza. Il mondo non è mai stato così piccolo e tutti ci sentiamo coinvolti , in tempo reale, sulle condizioni di salute, sociali, politiche e organizzative  degli altri popoli. Ma questa pandemia  ci sta portando alla  Verità delle cose, verso  una nostalgia della normalità. Ma di quale? Quali cambiamenti  sono stati fatti passare per ricerca di una “normalità” tradita da codici del tutto fuori dalla naturalità dell’uomo?  Abbiamo necessità di ritornare sulla via maestra per  riconquistare la nostra dignità di esseri umani.  Questa sarà la vera cura che anche la politica dovrà esercitare.

Sempre in Fratelli Tutti leggiamo al n° 195: “Al di là di questo, chi ama e ha smesso di intendere la politica come una mera ricerca di potere, «ha la sicurezza che non va perduta nessuna delle sue opere svolte con amore, non va perduta nessuna delle sue sincere preoccupazioni per gli altri, non va perduto nessun atto d’amore per Dio, non va perduta nessuna generosa fatica, non va perduta nessuna dolorosa pazienza. Tutto ciò circola attraverso il mondo come una forza di vita”.

Ci attende tanto lavoro che richiederà coraggio, tenacia  e speranza. Tutto da condividere con coloro che vorranno  accogliere l’invito. INSIEME!

Eleonora Mosti

 

 

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