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Investire nell’Infanzia: presente e futuro del nostro Paese

La rete “Investing in Children” sottolinea l’urgenza di mettere in atto un sistema di valutazione delle politiche rivolte ai bambini e ai ragazzi, veri protagonisti della società di oggi e di domani.

A poco più di un anno dalla sua costituzione, e pochi mesi dopo una richiesta formale al Governo Conte di investimenti importanti nell’infanzia, e dai 30 anni di vita della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia, Investing in Children – Italia, il coordinamento di organizzazioni del terzo settore, ordini professionali, università e enti di ricerca che promuovono i diritti dell’infanzia, riporta all’attenzione dei policy maker un tema di estrema importanza all’interno delle grandi discussioni legate agli investimenti e alle azioni dedicati alle fasce più vulnerabili che vivono in povertà ed esclusione sociale: quello del benessere.

E lo ha fatto con una conferenza nazionale dal titolo Investire nell’Infanzia: Presente e Futuro del nostro Paese ospitata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Affianco alla ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, e molti relatori che rappresentano istituzioni e società civile che si occupano della tutela dell’infanzia, Investing in Children ribadisce come il tema del benessere per l’infanzia debba entrare di diritto nelle agende politiche nazionali.

Dalla definizione delle misure in un’ottica di investimento e di ritorno dello stesso alla valutazione dell’impatto delle politiche, delle singole misure e degli stanziamenti in rapporto agli esiti, fino alla creazione ed adozione di un set di indicatori di benessere dell’infanzia, in continuità con il sistema di indicatori di misurazione del Benessere Equo e Sostenibile (BES) definito dalla legge n. 163/2016 e inseriti nel Documento annuale di economia e finanza (DEF). Gli indicati dovrebbero anche tenere conto del sistema di 240 indicatori approvati dalla Commissione Statistica dell’ONU in concomitanza con la definizione dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) fissati dall’agenda 2030, l’Agenda Globale per lo sviluppo sostenibile approvata il 25 settembre 2015 dalle Nazioni Unite.

La conferenza voluta da Investing in Children, accanto a una discussione sul tema del benessere, intende mettere al centro anche altri due concetti, alcuni dei quali già presenti sia nel lessico, sia nelle riflessioni e nelle agende politiche: quello dell’inclusione e delle disuguaglianze e quello della partecipazione.

È fondamentale rimettere i bambini al centro delle politiche del nostro Paese, focalizzando la massima attenzione sul futuro della nostra società, partendo dal colmare le innumerevoli disuguaglianze che questa fascia d’età patisce e prevenendo ogni condizione di disagio, dalla nascita alla crescita” – dichiara Gianluca Budano, portavoce Investing in Children e Consigliere di Presidenza Acli con delega alle Politiche Familiari.

Nell’affrontare questi temi, secondo Investing in Children Italia, bisognerà tenere prioritario uno dei pilastri della Raccomandazione della Commissione Europea “Investire nell’Infanzia”, da cui trae origine il network, che tutela e garantisce il diritto dei minori a partecipare alla vita sociale assicurando il coinvolgimento alle attività ludiche, ricreative, sportive e culturali e l’adozione di meccanismi che favoriscono la partecipazione delle persone in minore età ai processi decisionali che li riguardano.

La conferenza sarà dunque l’occasione per definire il termine benessere dell’infanzia e i relativi indicatori, per proporlo come elemento essenziale all’interno della misurazione dell’efficacia delle politiche pubbliche come avviene già a livello internazionale.

L’intento di questo momento di confronto è portare delle proposte in termini di approccio, all’interno di un consteo che si è già strutturato favorevolmente verso il grande tema dell’infanzia. Tuttavia c’è bisogno di seminare ancora molto” dichiara Ivano Abbruzzi presidente di Fondazione L’Albero della Vita e portavoce di Investing in Children. “C’è un terzo settore italiano e europeo molto ricco di nozioni, know-how ed esperienze, ed è compito delle reti renderle fruibili alla politica, quando si tratta di prendere delle decisioni per le quali, la politica stessa, può non avere tutti gli elementi che servono”.

 Gli altri investimenti che il network Investing in Children ha richiesto al Governo (settembre 2019) a favore dell’infanzia sono:

Investimento istituzionale

 Gli investimenti mirati

La focalizzazione sull’infanzia delle misure di contrasto alla povertà

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