L’umanità non è riuscita a limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C e deve cambiare rotta immediatamente. Questa la denuncia del Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, alla vigilia del prossimo vertice sul clima, Cop30, che si svolgerà il mese prossimo.
Guterres ha riconosciuto che è ormai “inevitabile” che l’umanità non raggiunga l’obiettivo dell’accordo di Parigi sul clima, con “conseguenze devastanti” per il mondo ed ha esortato i leader che si riuniranno nella città brasiliana di Belém, che si trova nel pieno della foresta pluviale, a rendersi conto che più a lungo si ritarda la riduzione delle emissioni, maggiore sarà il pericolo di superare catastrofici “punti di non ritorno”.
La verità – ha aggiunto il Segretario dell’Onu – è che non siamo riusciti a evitare un superamento di 1,5 °C nei prossimi anni. E superare 1,5 °C avrà conseguenze devastanti. Alcune di queste conseguenze sono punti di non ritorno, che si tratti dell’Amazzonia, della Groenlandia, dell’Antartide occidentale o delle barriere coralline. È assolutamente indispensabile cambiare rotta per garantire che il superamento sia il più breve possibile e di minore intensità, per evitare punti di non ritorno”.
Secondo i dati disponibili, meno di un terzo delle nazioni del mondo (62 su 197) ha inviato i propri piani d’azione per il clima, noti come contributi determinati a livello nazionale (NDC) nell’ambito dell’accordo di Parigi. Gli Stati Uniti, sotto la guida di Donald Trump, hanno abbandonato il processo. L’Europa ha fatto promesse, ma finora non è riuscita a mantenerle. La Cina, il maggiore emettitore mondiale, è stata accusata di non aver rispettato gli impegni.