“I corsi ed i ricorsi storici”. Dobbiamo quasi scomodare il Vico per quel che sta accadendo dopo la decisione delle opposizioni di non partecipare ai lavori del Parlamento. Senza dimenticare l’integrazione attribuita a Marx secondo cui la seconda volta la tragedia si ripete in farsa.

Il Parlamento resterà bloccato, questa la minaccia delle opposizioni, fino a quando Giorgia Meloni non si presenterà a riferire su come sono andate realmente le cose in relazione al mancato eseguimento dell’ordine di cattura, emanato dalla Corte penale internazionale a carico del generale libico. In una stagione in cui la questione del “fascismo” si ripropone un giorno sì e l’altro pure, colpisce che dopo cento e un anno si torni ad una specie di Aventino.

Al di là della quasi ricorrenza, e non esagerando con “i corsi ed i ricorsi”, il punto che conta è che non si vuole dire come stiano veramente le cose. Qual è la versione giusta tra le tante che le donne e gli uomini di governo hanno dato in questi giorni? E’ necessario diradare nel Parlamento, in rappresentanza dell’intero Paese, la grande  confusione diffusa a piene mani anche grazie a falsità ed inesattezze che abbiamo sentito dire, e che continuiamo ad ascoltare. Quale quella che non ci sarebbe l’obbligo di ottemperare agli ordini d’arresto della Corte internazionale o che la Procura di Roma non avrebbe avuto l’obbligo di comunicare agli interessati la presentazione di un esposto denuncia che, come atto dovuto, porta inevitabilmente all’invio degli atti al Tribunale dei ministri. Visto che l’esposto riguarda il Presidente del consiglio, due ministri e il Sottosegretario alla Presidenza.

Discutibile così che, approfittando della situazione, il Governo si sia messo in fuga dalle proprie responsabilità invece di presentarsi alle Camere, come del resto previsto ed annunciato da tempo. In tanti casi analoghi, le opposizioni del tempo, e guarda caso lo ha fatto tante volte anche quella guidata da Giorgia Meloni, hanno ottenuto il dibattito parlamentare senza che i governi chiamati in causa si trincerassero dietro l’apertura di una indagine in corso.

E’ molto probabile che l’esposto denuncia venga archiviato. Almeno sostengono in molti, sulla base di quello che si capisce dopo le sintetiche anticipazioni che ne sono state date. Dunque, dobbiamo ritenere che la “fuga” possa avere solo due motivazioni: da un lato, non fare entrare troppo nel merito la pubblica opinione su ciò significa l’accordo fatto con la Libia sui migranti; dall’altro, utilizzare la situazione per, come hanno minacciosamente annunciato i fedelissimi della premier, fare la “riforma della Giustizia”. La terza in pochissimo tempo: freschi freschi di Riforma Nordio, e non appena è entrata in vigore quella Cartabia. Dobbiamo chiederci di cosa si tratterebbe. Provare forse a mettere definitivamente la museruola al Giudici. E così, allora, davvero dovremmo ripenssare a cento ed uno anni fa…

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