Il nuovo Cancelliere della Germania è Friedrich Merz. Frutto dell’alleanza dei Popolari della Cdu con i socialdemocratici. Una elezione sofferta. Alla seconda votazione. Cosa che non accadeva dal 1949, visto che nella prima, a causa dei franchi tiratori, non ha raggiunto la maggioranza richiesta per sei voti. Un segnale importante e preoccupante.

Intanto, perché dice delle tensioni cui è sottoposto il principale paese dell’Unione europea.  Nel mirino degli Usa a causa della smaccata concorrenza economica in atto da decenni e per la malcelata intenzione di mettere in difficoltà l’intera Europa di cui la Germania è stata a lungo, ed è tuttora, la vera e propria locomotiva trainante. Con l’Amministrazione Trump, a Washington si è lasciato da parte ogni pudore. Mettendo in discussione addirittura la democraticità del paese teutonico. Per quanto paradossale sia, oggi, la provenienza di  una tale sorta di rimproveri. E numerose sono state le voci che dal pulpito del trumpismo hanno battuto questo tasto perché i servizi segreti tedeschi, a seguito di una indagine durata molti anni, hanno indicato nella Afd, i neonazisti del momento, un vero e proprio pericolo.

Ma se può fare parte delle regole del gioco che gli americani si agitino a tutti i costi per danneggiare i tedeschi e gli europei, meno perdonabile è che ci sia chi pratica del vero e proprio “cretinismo” politico in casa propria. Il riferimento è a quella parte dei deputati socialdemocratici che hanno fatto da franchi tiratori e messo a rischio la nascita del nuovo Governo di Berlino dopo l’arrivo dell’ondata nera elettorale che ha rischiato di precipitare i tedeschi nel più cupo e violento loro passato.

Già Lenin usava parlare dell’estremismo come di una malattia infantile del comunismo. Evidentemente, conosceva benissimo quelle pulsioni che spesso, soprattutto a sinistra, smuovono quanti devono sempre essere i “primi della classe”. Sempre essere, e sentirsi, più a sinistra degli altri.

Noi italiani abbiamo vissuto e viviamo tuttora momenti analoghi. I casi da citare potrebbero essere a iosa, e solo per rimanere nella stagione recente. Perché se andassimo cento anni all’indietro, qualche quesito ce lo potremmo porre sulle responsabilità di quelli che a sinistra finirono per favorire l’ascesa del fascismo, in Italia, e, persino, del nazismo oltralpe. Quando cioè non venne colto il “momentum” del pendolo della storia. Noi, senza affaticare troppo la memoria, potremmo limitarci a ricordare la responsabilità di Bertinotti per la caduta di Prodi e la riconsegna dell’Italia ad un Berlusconi che persino i suoi davano per politicamente morto e sepolto.

Ieri in Germania stava per aprirsi una crisi drammatica a causa dei “primi della classe”. Che, invece di considerare le proprie responsabilità per il disinteresse dimostrato nei confronti dei land orientali, il nostro Mezzogiorno, e diventati grazie anche alla sinistra la principale cassaforte dei neonazisti dei nostri tempi, non hanno capito la posta che a livello mondiale è in gioco per la difesa dei principi democratici.

In qualche modo, la battaglia politica in corso in Germania contro la destra destra revanscista e razzista è quella di tutti coloro che credono nella democrazia. Non capire questo può essere davvero pericoloso.

About Author