Si avvicina il momento tanto atteso della costituzione del partito dal pensiero forte e dalle facce nuove. L’assemblea costitutiva è ormai concretamente prossima. Chi ha creduto in questa bella novità deve esserci per testimoniare con la presenza, di volere effettivamente assumere la responsabilità dell’attuazione della Dottrina Sociale della Chiesa,  caratterizzazione del nuovo partito unitamente alla Costituzione e alle vaie dichiarazioni sui  Diritti dell’ Uomo. Presenti all’assemblea  per testimoniare che si dà vita al partito delle persone che intendono agire per la rigenerazione solidale del paese con  un unica ambizione :  contribuire  al Bene Comune.
Giunti a questo punto mi scorre davanti il lungo percorso di formazione delle coscienze compiuto con gli amici del Centro Internazionale Studi Luigi Sturzo – CISS , su  principi e valori, che ha portato ad approfondire temi essenziali quali quelli della Giustizia(come valore ), della Carità nella Vita Pubblica , della solidarietà e sussidiarietà, del potere. A proposito del potere come non ricordare gli incontri di studio dall’emblematico titolo: Il Potere Serve. Emblematico per il doppio senso del “serve”. Potere correttamente esercitato per servire gli altri con la finalità del Bene Comune  e scorrettamente esercitato per il proprio tornaconto, per prestigio  e vantaggio personale, per asservire le persone.
Percorso condotto con  lo scopo di non limitarsi a una mera enunciazione di principi e di valori, ma di mirare a formare uomini e donne che li vivano per l’elaborazione e la realizzazione di un chiaro progetto concreto per la vita e lo sviluppo di una società che abbia veramente al centro la persona, la salvaguardia della dignità di tutte le persone e di ciascuna persona, con e negli inevitabili processi di cambiamento. Questo percorso per essere fruttuoso  doveva necessariamente avere uno sbocco , tradursi in conforme azione politica. Quell’azione politica che i cattolici nella diaspora , comoda per il piazzamento opportunistico, non hanno svolto , e che per troppo tempo esponenti di rilievo del mondo cattolico hanno ritenuto che non dovesse essere svolta.
La ricorrenza dei cento anni dall’appello ai liberi e forti ha fatto il miracolo, nel corso del 2019 la buona politica d’ispirazione cristiana ha trovato chi si facesse carico di promuoverla,  proponendo di finirla con la diaspora dei cattolici in politica, prospettando la nascita di una nuova forza politica, coesa, identitaria, con le caratteristiche  delineate  nel  Manifesto diffuso nel Novembre scorso ( CLICCA QUI ). Ecco la forma organizzata per attuare nella realtà sociale i percorsi come quello suddetto.
Sarà veramente bello trovarci nel partito che si va a formare. Il partito del servizio, uniti insieme, per le persone, con le persone. Il servizio sarà l’anima del costituendo partito dal pensiero forte e delle facce nuove. Ci sono tanti modi di servire per il Bene Comune, e quando si parla di facce nuove non si intende escludere nessuno. Chi ha già fatto la sua parte , chi è stato protagonista dell’azione politica, e vuole starci, non è certamente tagliato fuori. Deve soltanto dimostrare la sua sincerità d’intendimento con l’umiltà di stare alle spalle, di dare un contributo d’esperienza agli inediti credibili che avranno il carico dell’azione in prima linea, della rappresentanza. Senza questa umiltà , data  dalla soddisfazione di contribuire senza apparire, l’occupazione di spazi da parte di persone del passato, comprometterebbe , sin dal nascere , la freschezza della nuova forza politica , la sua credibilità. E’ evidente infatti che non sarebbe credibile una nuova forza politica che nel proporsi di battersi per la cessazione delle disuguaglianze immotivate , impieghi in prima linea persone che già tanto hanno avuto in termini di privilegi e cariche.
Questo non accadrà e l’assemblea costitutiva evidenzierà la novità del nuovo partito con la partecipazione ad essa  di persone che hanno aderito alla proposta del Manifesto con l’ entusiasmo dello  impegno al servizio , sia nell’organizzazione centrale che nei territori. Territori che non sono periferie, ma i luoghi dell’attenzione alla vita delle persone,  dove immediatamente si percepisce quando  la politica è carità nella vita pubblica  che porta le aggregazioni a essere comunità solidali, di fraternità. Ognuno nel territorio sarà protagonista nel servizio, condividendo la i responsabilità dell’agire con l’obiettivo  non soltanto di rispondere alle emergenze, ma anche e soprattutto di operare con lo sguardo oltre,  perché non vi siano situazioni emergenziali. Convergere verso lo stesso obiettivo e vederlo raggiungibile è gratificazione collettiva che toglie le smanie del primeggiare.
Partecipiamo quindi all’assemblea con questo spirito e fatto il partito, forti dell’organizzazione corrispondente all’identità e coesione valoriale, mettiamoci al servizio, mettiamo insieme i talenti che ognuno possiede, per conseguire rigenerazione solidale, mirando ad attuarla veramente negli ambiti territoriali più vicini a ciascuno,  con la concreta attenzione a quello che abbiamo più vicino. Ripeto ancora una volta, agiamo nel locale, pensando in grande.
Francesco Punzo
Immagine utilizzata: Pixabay

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