A conclusione del Giubileo degli Artisti e del Mondo della Cultura che si è tenuto a Roma dal 15 al 18 febbraio 2025 (offrendo un ricco programma di eventi che celebrano il profondo legame tra arte e spiritualità) pur lontano da Firenze, esprimo il mio dolore comune a molti fiorentini e non solo … per come ancora una volta inestimabili tesori d’arte come il convento di S. Marco di Firenze sia da tempo oggetto di vendita a privati.
So che sono stati fatti molti tentativi per trovare una soluzione e forse con una certa ingenuità mi chiedo perché le istituzioni pubbliche -dal Comune di Firenze alla Regione Toscana- non abbiano trovato le risorse economiche coinvolgendo fondazioni ed associazioni di tutto il mondo per acquistare un patrimonio di storia non solo di Firenze?
Perché non farne un luogo in cui artisti di tutto il mondo (laici e religiosi) possano trovare spazi di creatività, celebrando il profondo legame tra arte e spiritualità; portatori di messaggi di pace nel nome di Giorgio la Pira, che fu ospite del convento nella cella sei? Sogno o utopia?
Ho un ricordo bellissimo del convento (di cui sono stato ospite)e soprattutto di Padre Alfonso Fressola con cui ho condiviso molte iniziative e scritto un libro “L’Angelo Domenicano Fra’ Giovanni da Fiesole Beato Angelico -introduzione di Padre Giuseppe M. Damigella” per la casa editrice Goware di Firenze.
Da una riflessione personale di Padre Alfonso Fressola:
“Giunto al Convento di San Marco in Firenze nel 1978 (con buona esperienza musicale di ogni tipo), dopo appena 2 anni avevo già fondato (istruendolo e dirigendolo io stesso) un coro di buon livello professionale (perché strettamente “polifonico”), ma soprattutto molto vasto, di circa 150 persone (!), in gran parte giovani. Si trattava del coro polifonico più numeroso di Firenze, dopo quello del Duomo.
Questo coro, totalmente di musica sacra di grandi autori (Mozart, Beethoven, Vivaldi) cantava tutte le domeniche in polifonia alla Messa principale delle 11:30 portando con sé nella nostra Basilica amici e conoscenti (e fans) che altrimenti non sarebbero stati nemmeno tanto praticanti.
Altro merito di questo coro era quello di tenere affollatissimi concerti in cui-scrive volavano spesso frasi di questo tipo: “sembra di essere allo stadio, non si riesce nemmeno a uscire!”. Le raccolte in denaro di tali concerti si aggiravano ogni volta sul milione di vecchie lire inviate puntualmente per la fame nel mondo, i terremotati ecc.
Tutte queste cose io ritenevo molto belle…. finché non arrivò il giorno in cui al già detto si aggiunse una ancor più forte motivazione domenicana. E mi spiego subito. Nel 1984 Papa Giovanni Paolo II (dopo aver beatificato, cosa mai avvenuta in 5 secoli, il Beato Angelico) lo dichiarò “Patrono Universale degli Artisti”, di tutte le categorie! Ciò avrebbe dovuto costituire un evento meraviglioso per l’Ordine Domenicano, oltre che per Firenze e la nostra Basilica. E invece…dopo un’intensa giornata in San Marco con la partecipazione di Rai Uno, artisti, concertisti, scoprimento di nuova statua moderna del Beato e altre cose belle…è CALATO IL SILENZIO! TOMBALE!… Al punto che dopo 20 anni, con triste meraviglia, mi accorgevo che “nessun artista”, piccolo o grande, sapeva di essere protetto dal Beato Angelico. Il motivo di tutto ciò? Semplice! Nessuno di noi, in questi 20 anni, aveva mai diffuso il patronato del nostro Beato. Forse “una volta l’anno” (ma non sempre) il conferenziere di turno al museo si ricordava di dire che il Beato era anche patrono degli artisti: nient’altro. Di chi la colpa? Certo di tutti noi, me compreso. Io però mi giustificavo dicendo che non toccava a me tale compito, intendendomi io solo di musica e non di pittura o di disegno, come tanti altri Padri. Ma ecco che a questo punto ebbi la grande illuminazione: la colpa era proprio mia perché (parlo da “INSENZATO”, naturalmente) io ero l’unica persona che aveva il mezzo di comunicazione adatto tra le mani per dire alle “folle” dei concerti (con le parole, i manifesti moltissimi, i depliant diffusi per buona parte della città, gli articoli sui giornali, ecc.) per dire, ripeto, già nei titoli, che il Beato Angelico è il patrono spirituale di coloro che fanno, amano e diffondono le cose belle; è patrono cioè di quella fetta di umanità che gira intorno agli artisti di ogni categoria: pittori, letterati, musicisti, poeti, architetti, e perfino i popolarissimi attori, cantanti, registi e personaggi del vasto mondo dello spettacolo: in questo senso il nostro Beato è patrono “UNIVERSALE”.
Fu così che con alcuni miei amici, tecnicamente più competenti di me, fondai un’associazione onlus, “Beato Angelico per il Rinascimento”, dedita proprio a questo scopo: diffondere il Beato Angelico non come pittore (in questo il Beato non aveva proprio bisogno di noi) ma come patrono, e patrono universale. A mio modo di vedere, quest’associazione ha fatto negli anni delle cose molto belle che non sto ad elencare; voglio solo nominarne due: l’istituzione e fondazione del Premio “Medaglia Beato Angelico Patrono degli Artisti” e la “Messa degli Artisti”a Firenze.
Detta Medaglia (e Premio) è stata solennemente conferita a circa 50 (!) Grandi Artisti (dico grandi dal punto di vista notorietà), ognuno dei quali ha attirato da noi autentiche folle il giorno che è venuto a ricevere questo premio: sino a 5.000 persone, ad esempio, in Piazza della Signoria… Di questi famosissimi personaggi ne cito solo alcuni: Andrea Bocelli (!), Franco Zeffirelli (!),Lina Wertmüller, Carlo Conti, Pupi Avati, Massimo Ranieri, Riccardo Cocciante (ma poi tanti altri…come Don Backy, Fausto Leali, Claudia Koll, il grande poeta Mario Luzi, Narciso Parigi, Rolando Panerai… sino a 50!). Ognuno di questi ha attirato “folle” non solo nella nostra Basilica, ma in tanti luoghi di grande prestigio come Piazza della Signoria, Piazzale Michelangelo, Piazza della Santissima Annunziata, Palazzo Vecchio, Piazza San Lorenzo, Salone de’ 500, Palagio di Parte Guelfa, Loggia dell’Orcagna, le famosissime Basiliche in Firenze di Santa Croce, San Miniato, San Lorenzo, ecc. ecc. In tutti questi luoghi è stato detto alle “folle” con parole e con fatti che il Beato Angelico è Patrono. Le lodi poi sulla Medaglia si sono moltiplicate non solo con lo scalpore di tutti i giornali di Firenze (in caratteri cubitali), ma anche con le televisioni, sia locali che talvolta anche nazionali (Rai Uno). Inoltre, dette lodi, sono state anche “scritte”, a pagine intere, da 15 eminenti personaggi, tra cui Cardinali (come Antonelli di Firenze), professori perfino della Sorbonne di Parigi (Fagioli) e di altre università, e
perfino Onorevoli (come Speranza), Soprintendenti (come Paolucci, Bonsanti, Valentino) ecc. Tutti costoro hanno “scritto” lodi e apprezzamenti più che lusinghieri che io sempre conservo.
Veniamo infine all’altra iniziativa dell’associazione Beato Angelico: quella della “Messa degli Artisti”. I primi tempi “tutte le domeniche” (complici i 5 giornali della città che l’annunziavano settimanalmente) la nostra Basilica si riempiva di “folla” che accorreva a questa Messa perché sempre animata da noti artisti come Rolando Panerai, Gino Latilla, Riccardo Marasco, ecc. Tutto ciò finché detta Messa non divenne “itinerante”, trasferendosi cioè nelle varie Chiese di Firenze dove i parroci ci accoglievano per fare nella loro comunità la giornata dell’artista e noi eravamo lì con il coro vestito di bianco a cantare, mentre io parlavo in vari punti della loro Messa (preghiere dei fedeli ecc.) per portare il messaggio del Beato Angelico Patrono. Questo per ben due anni, in cui la Messa degli Artisti è stata “itinerante”, mentre per il resto dei 20 anni è sempre rimasta in San Marco”.
Nino Giordano