Le persone sono divise più profondamente dall’identità che dalle questioni concrete. Questo il risultato di un sondaggio condotto in 27 paesi e, in particolare, negli Stati Uniti e nel Regno Unito, considerati paesi “polarizzati”, da YouGov-Cambridge Globalism ( CLICCA QUI ) di cui ha dato un ampio resoconto The Guardian ( CLICCA QUI ). Ne è venuta la conferma che le guerre culturali e politiche sono basate principalmente sulla faziosità mentre gli elettori, invece,  hanno più cose in comune di quanto essi stessi non sappiano.

Il sondaggio è stato condotto su oltre 27.000 persone ricavandone l’impressione che gli elettori sono divisi in campi aspramente opposti. Approfondendo le cose, però, emerge che in molti paesi i gruppi e le organizzazioni politiche fortemente divaricate tra di loro finiscono, poi, per allinearsi anche su questioni estremamente critiche quali quelle che riguardano il sesso e il razzismo.

Eppure, i risultati confermano l’esistenza di una polarizzazione con favorisce il prevalere dello spirito di fazione. Cosa che, ad esempio, potrebbe portare al sostegno espresso persino per propri candidati corrotti pur di contrastare il gruppo avversario. Politici senza scrupoli, già li si vedono all’opera, posso utilizzare questo clima di contrapposizione preconcetta solamente per motivare i propri elettori ed impedire ogni eventualmente necessario compromesso politico.

Nel Regno Unito, l’88% degli elettori laburisti ha dichiarato di non amare i politici conservatori e il 73% ha dichiarato di non gradire i sostenitori dei conservatori. Allo stesso modo, il 74% dei sostenitori dei Tory ha dichiarato di non amare i politici laburisti e il 45% di non apprezzare gli elettori laburisti.

Negli Stati Uniti, il 93% dei sostenitori di Trump ha dichiarato di non amare i politici democratici e il 90% degli elettori di Biden ha affermato lo stesso nei confronti dei politici repubblicani. L’antipatia verso gli elettori dell’altro campo era a livelli simili.

Ma la faziosità non ha confini e, così, in Francia, il 69% dei sostenitori del Presidente Emmanuel Macron (69%) e il 55% dei sostenitori del leader di estrema destra Marine Le Pen hanno espresso antipatia l’uno per l’altro. Ma molti hanno opinioni contrastanti sull’uguaglianza da riconoscere alle donne: con l’80% dei sostenitori di Macron e il 71% di quelli della Le Pen riconoscono che la questione dovrebbe avere una priorità alta o media.

 

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