Chi, come me, ricorda che negli anni ’80 la “questione morale” – baluardo sostenuto con forza e determinazione da due cavalli di razza come Spadolini e Berlinguer – potrà condividere alcune riflessioni che ci impongono il dovere civico e interiore di valutare la gravità di questa, attualissima vicenda.
Il cosiddetto “Qatargate” ha naturalmente sbalordito e colpito quanti credono, piuttosto ingenuamente, che lo sport più popolare al mondo non potesse mai toccare un livello così elevato e riprovevole di corruzione, plutocrazia detestabile e qualsiasi assenza di regole chiare e trasparenti, ovvero di mancata assunzione di responsabilità da parte degli organismi sportivi internazionali.
Tralasciando volutamente il caso del “Marocco – gate” che comporta diverse argomentazioni , l’accreditamento “ultra”- democratico del sistema di preparazione e allestimento dei mondiali di calcio è assolutamente vergognoso alla luce dei 6.500 (forse quasi 7 mila) operai deceduti per l’edificazione degli otto stadi con un salario da fame e quindi senza alcuna tutela legale, neanche un minimo di rispetto della loro dignità umana! A tal riguardo, siamo grati a Report di RAI3 curato da Ranucci, vox clamantis in deserto tra finti sordi, ciechi o muti, pagati profumatamente dallo Stato e dai cittadini/contribuenti!
Si è parlato, nei giorni scorsi, di inconsistenza delle istituzioni europee e del problema della selezione della classe dirigente (manca un altro punto qualificante: la formazione dei quadri politici); così anche del fenomeno del lobbying, correttamente disciplinato negli USA, particolarmente di quello occulto. Ma in questa fattispecie si può definirlo semi-occulto, stranamente passato inosservato alle cronache di tutta Europa, superando con scioltezza le necessarie critiche e condanne che avrebbe dovuto subire da osservatori più scrupolosi dei dibattiti parlamentari nell’assise europea.
Altrettanto grave appare il grado di irresponsabilità/assenza degli organismi del calcio – leggasi FIFA – e del nostro CONI che da lungo tempo non sono scevri da giudizi negativi, avendo omesso di vigilare, accertare e sanzionare un sistema politico di una nazione ospitante che prima o poi era destinato a mostrare i propri limiti, evidenti nefandezze a livello planetario ed in maniera incivile e barbara. Il discorso delle colpe di un mondo occidentale, ipocrita e dedito all’affarismo, di coscienze sporche tanto da assecondare tutto ed il contrario di tutto per il “Dio mammona” ci indigna e porta ognuno di noi a fare ammenda e vivere in modo più semplice e perbene.
Ben altro ragionamento deriva da quest’ultima osservazione in tema strettamente politico, per cui abbiamo potuto constatare o meglio “certificare” quanto segue:
a) l’attività di lobbying (di cui fummo i promotori negli anni ’90 con il “Comitato per la regolamentazione”) merita maggiore attenzione e volontà politica sia ai fini della prevenzione, che di repressione con adeguata severità e condivisione tra le istituzioni competenti;
b) è stata, evidentemente, superata o definitivamente smantellata la vulgata della “superiorità morale della sinistra” o dei progressisti, italiani ed europei, che non possono più alzare il vessillo dell’onestà;
c) va ridimensionato il mondo del calcio, riportando entro canoni e modus operandi più umani, moralmente accettabili, meno speculativi come avviene negli altri sport; sgonfiando un pallone stracolmo di contratti miliardari, di fanatismo spesso violento, di illegalità societarie quali il falso in bilancio e l’elusione fiscale, ormai all’ordine del giorno;
d) occorre porre massima attenzione al problema delle intercettazioni, mezzo investigativo poco amato dal ministro Nordio, senza delle quali tale, orribile scandalo non sarebbe probabilmente venuto alla luce, né le magistrature competenti avrebbero potuto occuparsene.
Michele Marino