Retromarcia di Trump dopo l’invio di una lettera con cui l’Amministrazione Trump chiedeva all’Università di Harvard di sottoporsi ai controlli sulle ammissioni, sulle assunzioni e sull’orientamento politico. Una missiva ricevuta da una dei più prestigiosi atenei degli Usa e del mondo era stata ricevuta per email a firma di Sean Keveney, del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani e che, pare sia un alto dirigente della apposita task force creata contro l’antisemitismo.

Dopo la reazione del vertice accademico dei Harvard che ha deciso di sfidare la richiesta governativa vi è stata un’imbarazzata telefonata da parte di un alto funzionario della Casa Bianca che ha informato l’Università che la lettera era partita “senza autorizzazione”.

Il dietro front, che significa il timore di avviare uno scontro giudiziario sulla base di accuse tutte da dimostrare e di un evidente atto impulsivo non adeguatamente considerato, conferma lo stato di grande confusione che esiste nelle diverse catene di comando definite da Trump nella sua nuova amministrazione che, anche in questo caso, è spesso divisa e perplessa sulle posizioni che assume il Presidente sulla base del suo altalenante umore.

La vicenda si inserisce sul più ampio scontro avviato con molte università americane su cui Trump intende esercitare un controllo che è profondamente contrario allo spirito costituzionale e alle tradizioni del mondo della cultura e dell’educazione americana.

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