La scuola pubblica non statale continua a non ricevere l’attenzione necessaria da un mondo politico che non ne comprende l’importanza per il ruolo svolto in campo educativo e formativo. Così, la scuola paritaria deve contare solamente sulle proprie forze. La pandemia, così, fa ulteriormente emergere le criticità, mentre molti istituti sono a fronteggiare il rischio della chiusura.

Sin da subito, esaminando gli interventi definiti con enfasi  “Cura Italia”, Politica Insieme ha denunciato la grave dimenticanza in cui è incorso il Governo: si è letteralmente “scordato” dell’esistenza degli insegnanti delle scuole pubblica non statale ( CLICCA QUI ). Pertanto, ben volentieri pubblichiamo l’intervento che segue a firma dell’amico Domenico Menorello che, a nome di decine di gruppi ed associazioni mobilitate affinché si ripari ad una grave mancanza, chiede finalmente un deciso cambio di passo da parte del Governo.

Il 30% delle scuole pubbliche paritarie a settembre -rimanendo così le cose- chiuderà, a causa della crisi economica in atto dovuta alla pandemia. Già 70 scuole pubbliche paritarie hanno definitamente chiuso. 1500 studenti sono già senza la loro scuola.

Decine e decine di Associazioni no profit hanno denunciato le gravissime  ingiustizie nei confronti dei 900.000 partecipanti alle scuole pubbliche paritarie nell’ambito delle misure che dovrebbero sostenere, invece, tutti in questo momento. Come se qualcuno volesse approfittare per uccidere un pezzo vivace e bello della società italiana, come le opere educative libere. Come se si volesse profittare dell’emergenza per livellare il pluralismo scolastico, condizione essenziale per qualsiasi democrazia, che non sarebbe più tale se vi fosse una unica e omologante educazione uguale per tutti.

Viene in mente quel passaggio de “La storia infinita” (regia W. Petersen, 1984): “E’ più facile dominare chi non crede in niente. E questo è il modo più sicuro di conquistare il potere”.

Urge un colpo di reni per scongiurare la moria delle scuole pubbliche paritarie. E per salvare il pluralismo scolastico nella Res Publica.

Questo può avvenire soprattutto in occasione della imminente conversione del c.d. “Decreto Rilancio”. E all’appello di oltre 50 Associazioni hanno risposto con impegni precisi i gruppi parlamentari.

Ora è il momento dei fatti.

Perciò, facciamo girare subito a tutti gli amici questo breve video di due minuti perché i prossimi giorni siano generosi e operosi, anche a Montecitorio.

https://youtu.be/MhCXLiXRAC0

Domenico Menorello

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