Una prima “uscita” di Enrico Letta alla guida del Pd è stata quella di imporre che i gruppi parlamentari del suo partito scegliessero due donne alla propria guida. Si fa un gran parlare di donne. Letta, con il bisogno di marcare subito il territorio con suoi interventi da Segretario, ha così subito sparigliato i vecchi equilibri della segreteria Zingaretti.

In molti, anche dentro il Pd, hanno storto la bocca, per vari motivi. Dal rilievo formale dato dalla Costituzione ai Gruppi parlamentari rispetto a quello delle segreterie dei partiti, a quello che è sembrata una piccola mancanza di rispetto all’autonomia dei parlamentari, al fatto che la cosa sia arrivata un po’ come un fulmine a ciel sereno a modificare gli equilibri Pd al Senato e alla Camera, sono tutte cose su cui si bofonchia sotto la mascherina.

Quello che colpisce è, comunque, un altro elemento. Non si sa come mai, ma si finisce sempre a gestire tutto con il bilancino delle correnti, anche quando si parla di dare più ruolo alla figura femminile. Qualcuno parla addirittura delle “sotto correnti” ( CLICCA QUI ). Sarà mica una malattia congenita, un virus cui non si riesce a trovare un vaccino giusto?

Così, i gruppi parlamentari del Pd avranno un nuovo assetto di vertice. Le donne , sì, al comando, ma attenzione a non turbare quello che conta: l’equilibrio tra gruppi, gruppetti e correnti. Maneggiamo con cura, l’oggetto è fragile …. e potrebbe andare in mille pezzi. 

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