Tutti sappiamo che la parola democrazia significa governo del popolo, ma sarebbe giusto aggiungere una postilla: a meno che il popolo non si sia sbagliato nel votare, o che il voto non rispecchi la volontà di chi comanda davvero!

Conosciamo tutti il caso della Romania, dove ha vinto il candidato appoggiato da Tik-Tok e che ora viene ostracizzato (CLICCA QUI), ma non è da meno il caso della Georgia, dove la minoranza, dopo un voto riconosciuto valido, pretende di imporre la sua visione alla maggioranza riproponendo proteste simili a quelle ucraine di Piazza Maidan.

Fortunatamente ci sono i metodi per valutare, direi scientificamente, quello che potremmo definire il sentiment di un popolo: per lo scopo abbiamo in Italia l’autorevole Censis, che nella sua pagina web afferma perentoriamente: “Da oltre sessant’anni interpreti del Paese”. Mi soffermerò solo su alcuni dati del 58° Rapporto 2024 che mi hanno particolarmente colpito, non nascondendomi che i risultati appaiono per certi versi destabilizzanti e anche preoccupanti: il 66,3% degli italiani attribuisce all’Occidente -USA in testa-la colpa dei conflitti in corso in Ucraina e Medio Oriente, quasi il 70% non è d’accordo sull’aumento delle spese militari al 2 %, e per il 71,4% degli italiani l’UE è destinata a sfasciarsi se non si mette mano a riforme radicali. Per inciso, e come curiosità, ricordo che l’Italia aveva appena riaperto l’ambasciata a Damasco: scherzo del destino, coincidenza? Certo le modalità con cui si è prodotto il drastico cambiamento non può non dare adito a ipotesi dietrologiche.

Secondo il rapporto Censis, il 57,4% degli italiani si sente minacciato da quanti vogliono radicare nel nostro Paese regole e abitudini contrastanti con lo stile di vita italiano consolidato, come ad esempio la separazione di uomini e donne negli spazi pubblici o il velo integrale islamico”. Ma c’è anche un 38,3% di nostri connazionali che si sente minacciato da chi vuole facilitare l’ingresso nel Paese dei migranti. E un 29,3% vede come un nemico chi è portatore di una concezione della famiglia divergente da quella tradizionale. Si tratta, a detta degli autori dello studio, di differenze che possono trasformarsi “in fratture e potrebbero degenerare in un aperto conflitto”.

Il Censis ci ricorda poi che l’astensione a quasi il 52% alle ultime elezioni, che l’84,4% è convinto che i politici pensino solo a se stessi, e che il 68,5% ritiene che le democrazie liberali non funzionino più. Rimando al sito del centro di ricerche e studi per le paure del futuro e altre indagini, ma per gli autori ci troviamo di fronte ed una vera e propria “Sindrome Italiana”, un risveglio dalle certezze del passato e il confronto con la realtà di un mondo scosso da forti tensioni.

Ricordiamo comunque in proposito il detto:” Vox populi….”

Massimo Brundisini

 

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