Tutto quello che è accaduto in Spagna qualche settimana fa con un black out pauroso non potrà accadere in Italia. La cosiddetta ragnatela energetica nazionale, interconnessa anche con reti europee è capace di resistere a eventi straordinari.
Un convegno del Coordinamento FREE a Roma ha sostenuto la tesi della sicurezza italiana anche nella prospettiva della decarbonizzazione. E’ stato un focus sulle soluzioni tecnologiche e sulle sinergie per continuare a tenerle flessibili le reti e allo stesso tempo renderle resilienti. Uno scambio di idee tra esperti che annette grande importanza alle infrastrutture. Intanto, bisogna accumulare energia per i momenti in cui ce n’è più bisogno. « Gli accumuli sono strategici perché bilanciano la rete in tempo reale, fornendo regolazione istantanea di frequenza e tensione, nonché inerzia sintetica in mancanza di masse rotanti per le quali non c’è più spazio in un mix dominato da fonti rinnovabili » ha spiegato G.B. Zorzoli, ex presidente di FREE. Le interconnessioni con l’estero sono strategiche ed è stato esaminato uno studio che dimostra la fattibilità della decarbonizzazione dell’Italia con il contributo della produzione rinnovabile. « È necessario un adeguamento continuo delle reti all’aumentare delle rinnovabili – ha detto Livio de Santoli, Prorettore all’Università di Roma La Sapienza – ed è importante che ci siano interconnessioni efficienti a livello europeo». De Santoli ha messo in evidenza il ruolo complementare della produzione eolica e fotovoltaica, che ha andamenti stagionali opposti. Le produzioni nazionali si devono integrare a livello transnazionale utilizzando le interconnessioni estere.
La bolletta energetica degli italiani è pesante, quindi, “abbiamo bisogno di politiche in grado di promuovere uno sviluppo di efficienza energetica e fonti rinnovabili” ha detto Dario Di Santo, Direttore di FIRE. Cosi si potranno massimizzare i risultati sia in termini economici sia di riduzione della CO2. Rispetto al blackout spagnolo l’Italia non corre rischi: questo il messaggio di fondo del Coordinamento FREE. Per Attilio Piattelli, presidente dell’organizzazione le reti italiane possono reggere agevolmente la transizione energetica. Bisogna puntare sulle tecnologie e sulle ricadute industriali concrete legate alla transizione energetica, “ che son troppo spesso sottovalutate per difendere anche gli interessi fossili che in Italia sono purtroppo ancora presenti ” ha detto Piattelli, lanciando un messaggio alla politica che non deve sottovalutare la forza delle energie rinnovabili.
La considerazione finale su questa giornata di dibattito è che il processo per la crescita delle fonti pulite è ancora lungo, ma il sistema di produzione e distribuzione di energia è ancora fortemente legato a gas e petrolio. Nel mondo è in atto una revisione delle politiche green che rende necessario e urgente che questi dibattiti vadano oltre gli esperti e interessino molto più da vicino i cittadini. L’energia, in fondo è per loro. Cioè noi tutti.
Nunzio Ingiusto
Pm