Si parla tanto di innovazione, sostegno alle imprese e, specialmente, delle Star up e poi si scopre che il loro principale nemico è la burocrazia. Secondo una ricerca condotta da Future Proof Society e presentata all’Italian Tech Week di Torino,  delle imprese deve spendere più di 30mila euro l’anno in adempimenti burocratici, ed in più dedicandovi mediamente sette ore a settimana.

Il 90% dei loro dirigenti intervistati sostiene di aver dovuto segnalare più volte informazioni alla PA già fornite in precedenza. Sostengono inoltre che chi assorbe maggiormente le loro energie sono il Fisco e le pratiche previste dalla contrattualistica per seguire clienti e fornitori.

L’attesa  è ora il 28° regime europeo, una proposta UE in base alla quale, dal 2026, si punta ad introdurre nel territorio comunitario un quadro giuridico opzionale per startup e imprese innovative che permetta alle imprese di operare senza barriere e con procedure uniformi in tutta Europa, in modo che possano muoversi con le medesime regole societarie, fiscali e giuslavoristiche. Tra le altre cose – e vedremo come si adeguerà la burocrazia nostrana – si possa persino avviare un’ impresa  in 48 ore.

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