Abbiamo già ospitato l’articolo del prof Luciano Eusebi sulla Legge Zan suddiviso in due interventi ( CLICCA QUI ) e ( CLICCA QUI ) con il titolo Omofobia e la libertà di pensiero.
Domani, venerdì 27 novembre, è organizzata una diretta Facebook di Politica Insieme nel corso della quale Insieme incontra il prof Eusebi.
In occasione della pubblicazione del suo articolo sopra menzionato scrivevamo:
“Partiamo dal presupposto che sia necessario garantire il rispetto di tutte le persone, indipendentemente dal loro sentire o dalle loro opinioni in tema di affettività o sessualità.
Come ha già scritto il prof Eusepi, “l’interrogativo che si pone, tuttavia, è se le modifiche normative proposte – e in particolare l’enfatizzazione dell’intervento penale rispetto a condotte già penalmente sanzionate – risultino ragionevoli rispetto all’intento summenzionato, o finiscano per rispondere, invece, a una prospettiva in realtà diversa: con possibili effetti controproducenti sullo stesso intento di tutela predetto, ma anche con effetti molto delicati in merito alla certezza del diritto e all’esigenza di non incrinare il principio cardine per qualsiasi ordinamento democratico-liberale costituito, ai sensi dell’art 21 Cost., dalla libera espressione di opinioni su qualsiasi tema, purché ciò non avvenga attraverso linguaggi offensivi (con il solo limite costituito dal divieto della propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, la cui trasgressione è punita dallo stesso art. 604-bis, comma primo, lett. a, c.p. e risulta aggravata, ai sensi del comma terzo, ove si fondi su atteggiamenti di c.d. ‘negazionismo’)”.
In effetti, nel nostro ordinamento penale non sussiste alcun vuoto di tutela in materia e “il creare una reazione penale differenziata circa le specifiche categorie di vittime, sostiene il prof. Esusepi, determinerebbe una palese violazione del principio di uguaglianza rispetto a medesime condotte illecite riferite ad altre categorie di persone”.