L’estrema destra nazionalista europea si organizza all’insegna di Donald Trump per condurre quella che è definita la “battaglia per la civiltà occidentale”.  Capo in testa Viktor Orban che ha convocato a Budapest tutta una serie di ex. Ex presidenti della repubblica, ex presidenti del consiglio. Già perché, pur a fronte di una crescita di voti, in molti paesi l’estrema destra ha spaventato così tanto da far coalizzare tutti gli altri e da finire per lasciare la guida ai suoi  avversari. E così, nella capitale magiara sono confluiti l’ex Primo Ministro britannico Liz Truss l’ex Primo Ministro australiano Tony Abbott e sempre ex polacco e ceco, Mateusz Morawiecki e Andrej Babis, assieme a Alice Weidel dell’AfD tedesca, Geert Wilders del Partito della Libertà olandese, il Primo Ministro slovacco Robert Fico e il leader del Partito della Libertà austriaco Herbert Kickl.

Ma Orban non ha avuto dubbi nel dire: “Questo non è un raduno di sconfitti, ma di coloro che hanno resistito”. Comunque celebrando Trump, definito addirittura come “pietra filosofale” e ribadendo la propria visione di una “nuova Europa “dei patrioti”, basata sulla nazione, sulla famiglia tradizionale e sulla sua versione del cristianesimo. Il richiamo è stato quello solito degli europei non “che non si sentono al sicuro nelle loro città, case e paesi. Sono stranieri nelle loro case. Questa non è integrazione, è sostituzione di popolazione”.

Ovviamente, tali deliri populistici sono stati accolti da applausi in una sala riempita da  sovranisti di estrema destra che ritengono opportuno riferirsi a quel Trump che è in caduta libera nei livelli di apprezzamento, non solo negli Stati Uniti, ma anche tra gli europei. Chi comunque non crede che ci sia all’opera una vera e propria centrale mondiale dell’estrema destra … è servito.

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