Un amico chiede se non vi sia una contraddizione tra il rivendicare l’autonomia politica dei cattolici dagli schieramenti contrapposti del sistema bipolare-maggioritario – cifra originaria e fondativa della nostra identità politica – e la convinzione, più volte ribadita su queste pagine, che il pluralismo delle opzioni politiche dei cattolici non sia una dissipazione di energie, ma piuttosto una risorsa per il Paese intero.

A prima vista l’ obiezione potrebbe sembrare fondata, ma in effetti così non è. Per almeno tre motivi.
Anzitutto, nel cammino intrapreso con Mons. Simoni ed approdato alla nascita di INSIEME e poi negli anni a seguire, dal Manifesto fondativo (CLICCA QUI), redatto da Stefano Zamagni, fino al nostro recente quarto Congresso Nazionale, mai abbiamo immaginato che l’autonomia dei cattolici dovesse rappresentare, più o meno artatamente, il simulacro o il preludio alla riedizione di un’unità politica, che assolutamente non sta nelle corde dei giorni nostri.
In secondo luogo perché, quando parliamo di “autonomia” non intendiamo attestarla solo in termini di schieramento, ma anche in quanto ad elaborazione di un progetto declinato nelle forme del “partito di programma”.
Ma, soprattutto, non c’è la contraddizione di cui sopra per il tipo di rapporto tra fede ed impegno politico al quale ci rifacciamo.

Non abbiamo mai pensato che si possa catturare e costringere la fede, dentro una particolare interpretazione del momento storico, fosse pure quella che prediligiamo. Infatti, faremmo, in tal caso, della fede un’ ideologia.

Noi pensiamo, al contrario, che la fede sia un dono e vada vissuta con umiltà Mai abbiamo ritenuto che la si possa ritenere una conquista personale di cui menar vanto e da esibire su gagliardetti che garriscono al vento di una supposta superiorità, come è accaduto e talvolta accade tuttora. In altri termini, siamo convinti che la storia, per quanto non sia abbandonata a sé stessa, rappresenti un processo libero ed aperto ad approdi cui i credenti devono concorrere in modo altrettanto libero ed aperto.

L’ autonomia, dunque. Per quanto, a taluni sembri evocare la loro cattiva coscienza, cosicché diventa pietra d’inciampo. Al contrario, pensiamo sia, piuttosto, la pietra d’ angolo su cui fondare la costruzione del pensiero forte di cui abbiamo bisogno.

Domenico Galbiati

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